Gianluca Zambrotta, allenatore-giocatore del Chiasso, ha sempre il Milan nel cuore. Lo dimostrano le parole di affetto e attenzione verso la squadra rossonera pronunciate nel corso della puntata di stasera di Studio Milan, su Milan Channel.
Sul modulo 4-2-3-1 di Clarence Seedorf: “Ci vuole tempo per prendere una squadra in corsa, cambiare modulo, atteggiamento e uomini. E’ una questione di automatismi che arrivano con il lavoro in settimana. Si sono visti comunque miglioramenti. E’ chiaro che si rischia di più e quindi credo che gli attaccanti debbano aiutare la squadra nella fase difensiva”.
Tanti altri argomenti, a partire dalla disputa Capello-Conte: “Credo che Capello, come sempre, abbia detto la sua e vada diretto. Non credo che volesse andare contro Conte. Dall’altra parte c’è un uomo di temperamento come Conte che ha voluto difendere il suo operato e i suoi ragazzi. Serie A brutta? Resta sempre uno dei campionati più importante in Europa. Conte ha voluto far capire a Capello che non è stato facile vincere due campionati. Magari ha voluto togliersi qualche sassolino dalle scarpe…”.
Sul gol di Mario Balotelli contro il Bologna: “Prendere la mira da quasi quaranta metri è difficile, ma i giocatori come lui possono creare qualsiasi cosa in qualsiasi momento e posizione“.
Sul cambio in panchina: “Ci voleva una scossa e i primi miglioramenti ci sono, ma non conosco il tipo di preparazione svolto all’inizio della stagione”.
Su Filippo Inzaghi allenatore della Primavera vittoriosa alla Viareggio Cup: “I giovani ti ascoltano a bocca aperta, il cambio ci sarà quando si troverà ad allenare grandi campioni. L’importante è essere sempre trasparenti e leali”.
Sulla vittoria della Viareggio Cup: “I ragazzi hanno vinto un torneo importantissimo. Festeggiare prima di Milan-Atletico Madrid potrà essere uno stimolo per la Prima Squadra”.
Sulla gara di Champions League di mercoledì: “Il Milan è abituato a questi palcoscenici, diciamo che sarà la partita ideale per esaltarsi, ma l’Atletico Madrid è una delle formazioni più forti in Europa”.
Su Ignazio Abate: “Rimango spesso perplesso sul fatto che non giochi quasi mai o venga schierato in una posizione più avanzata. Clarence avrà sicuramente le sue ragioni, ma è un giocatore cresciuto in una maniera eccezionale. Basti ricordare l’Europeo che ha fatto nel 2012″.