Arianna Sironi è nello staff di SpazioMilan.it dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, ed è una delle prime firme del sito. Conduce con il vicedirettore Daniele Mariani “Milan Time”, un’ora di notizie rossonere nel palinsesto pomeridiano di Radio Milan Inter (96.1 FM e canale 288 del DTT).
Dopo l’andata degli ottavi di Champions l’amarezza è grande, il dilemma di più: con negli occhi una partita così, crescono le consapevolezze e quindi le possibilità in vista di Madrid, oppure il risultato taglia definitivamente le gambe al Milan più bello della stagione? Difficile dirlo, ma la reazione che vedremo domenica in casa della Sampdoria potrà parlare molto del futuro e dirci se quello di ieri è stato un caso oppure l’inizio, pur con una sconfitta, di qualcosa di positivo. Certo è che la tanto proverbiale fortuna di Mister Seedorf ieri deve aver cambiato panchina ed essersi seduta vicino al Cholo Simeone, comunque bravissimo ad aggiustare i suoi nel secondo tempo.
Ma pensiamo positivo. Con davanti una delle tre grandi della Liga, i rossoneri se la sono giocata più che ad armi pari. Ai punti avrebbero meritato di più, il calcio però sa essere crudele e così ecco maturare il primo dei risultati da evitare: lo 0 a 1 che ti costringe ad andare a Madrid per vincere. L’anno scorso con la qualificazione in tasca, a Barcellona c’è stato un vero e proprio suicidio. Kakà, che probabilmente seguiva da tifoso, deve esserselo ricordato visto che a fine gara sottolineava come il partire per la Spagna consapevoli di questo potrebbe fare bene e dare una carica in più. Da tenere ben presente, due note liete su tutte: Poli, interprete prezioso e azzeccato come esterno alto a destra, ha dimostrato a Seedorf perché Allegri lo faceva sempre giocare, Taarabt invece ha sorpreso ancora una volta, anche al debutto in Champions.
Bene Balotelli, rigenerato Kakà. Ma la nota più negativa parla dei k.o. di Mario, problema alla spalla, e sopratutto, quello che più preoccupa, Mattia De Sciglio uscito malconcio dopo il brutto fallo di Insua. Brutti pensieri, soprattutto visto l’Ignazio Abate di ieri. Entrato a freddo e subito beccato da Seedorf. Il terzino non ha gradito e ha risposto male, poi scusandosi, con il Mister. Segno che il feeling tra i due non è scattato, come del resto la prova di ieri aiuta a capire perché si continui a tenerlo in panchina. Un nuovo caso Mexes? La testa sul contratto, anche quando si è in campo, e Diego Costa fa il bello e il brutto alle sue spalle. Ma Ignazio, milanista vero, smentiscici perché un’altra grana in fase difensiva davvero non è quello che serve. Al futuro, così come a Madrid, ci penseremo al momento giusto.