Ci si aspettava grandi cose da lui dopo il rientro dall’infortunio lo scorso inizio di dicembre. Il Milan e i tifosi attendevano un Mattia De Sciglio cresciuto e maturato. Dopo una grande stagione, quest’anno doveva essere finalmente quello delle conferme e della definitiva consacrazione. Una normale evoluzione sia come giocatore che come uomo, anche per la Nazionale in ottica Mondiale. E invece? Non è stato così. Se la normale maturazione personale ha confermato in pieno le aspettative, quella professionale ha sicuramente subito una battuta d’arresto. A testimoniarlo sono le ultime e deludenti prestazioni in Serie A.
Uno dei motivi più probabili della débâcle del terzino sinistro rossonero potrebbe essere il nuovo modulo usato da Clarence Seedorf. Il 4-2-3-1 lascia i terzini liberi di agire sulle fasce per sfruttare al meglio la loro corsa e la loro velocità, in modo da rendersi il più possibile pericolosi per arrivare al cross dal fondo. Il problema di questo schieramento è che servono centrocampisti molto abili in fase d’interdizione per evitare che i laterali vadano in affanno. Questa dinamica è una delle più frequenti considerato che molte squadre giocano con il classico 4-4-2 e puntano tutto sugli esterni che indisturbati mettono in difficoltà i terzini.
Altre motivazioni sono difficili da trovare. Sarà compito di Mister Seedorf ritrovare il De Sciglio che abbiamo imparato a conoscere lo scorso anno. Il difensore dovrà continuare a giocare per trovare la forma e la determinazione che lo contraddistinguevano. La società di Via Aldo Rossi non dovrà commettere l’errore di metterlo da parte per evitare di perderlo prima moralmente e poi fisicamente. I Mondiali sono alle porte e la ricerca della convocazione potrebbe essere per il difensore uno stimolo importante per ritrovare se stesso. Il giovane ha sempre dimostrato personalità, serietà e intelligenza; il Milan non può rischiare di perdere un giocatore importante per il futuro.
This post was last modified on 9 Febbraio 2014 - 23:53