Dal 2007 al 2008, un anno pieno di soddisfazioni personali ma soprattutto di squadra, gerarchie prima da accettare e poi da scalare (da riserva di Leo Franco a numero 1, con 30 presenze complessive). Alla fine: il quarto posto, la qualificazione in Champions. Tutto questo sono stati Abbiati ed Atletico Madrid, insieme. Un’esperienza, quella con i Colchoneros, che Christian ha vissuto in serenità e sintonia, un meraviglioso viaggio di calcio e di vita.
Non a caso Abbiati, in attesa dei sorteggi di questi ottavi di finale, aveva manifestato l’interesse (non proprio la speranza) nell’incontrare proprio gli (ex) spagnoli: solo una questione di affetto, nessun giudizio tecnico; come ha ribadito più volte. Anzi, vista la grande stagione della squadra di Simeone, forse oggi Abbiati avrebbe preferito affrontare un avversario diverso. Ci sarà da battere l’Atletico ma anche i ricordi del passato, una doppia sfida speciale. Di sicuro, Abbiati non smetterà mai di ringraziare quell’ambiente che, nei 3 anni dei vari prestiti lontano dal Milan (è passato anche per Juventus e Torino), lo ha reso più forte, convincendo il Diavolo a riportarlo a casa.
Domani Abbiati scenderà in campo emozionato ma proprio per questo più concentrato: qualità, non espressione. E non è un caso che contro il Bologna, aspettando l’Atletico Madrid, si sia superato con due grandi e decisivi interventi. Lui è pronto a vivere una serata di passione, ma prima di tutto la vittoria. Vuole batterli.