Robinho, bistrattato eppure sul podio dei marcatori: l’analisi

Quella tra Robinho e il Milan è la storia di un legame fortemente discontinuo. Devastante l’impatto del brasiliano il primo anno con 14 gol e tantissimo lavoro per la squadra. I rossoneri pensavano di aver trovato la spalla perfetta per Ibra e la seconda punta ideale per esaltare San Siro. Poi però, dopo una prima stagione da protagonista, qualcosa si è interrotto e Binho è entrato in un vortice incostante.

Molti infortuni, una voglia sempre più crescente di tornare in Brasile per riconquistare la Nazionale hanno pesato sulle prestazioni dell’ex City che però a parole non ha mai espresso malumore nel restare a Milano, la sua seconda casa dopo il Santos. La scorsa stagione probabilmente è stata la peggiore della sua carriera con solo due reti siglate in 27 presenze. In estate però non c’è stata la cessione, il contratto è stato allungato fino al 2015 e tutti si aspettavano pronto riscatto. Ancora una volta i problemi fisici e forse un impegno in allenamento non sempre al 100% hanno spedito il giocatore nel dimenticatoio per alcuni mesi anche se a referto ha già messo a segno 5 reti, dietro solo a Balo, Kakà e a pari merito con Muntari ed è fino ad ora l’unico rossonero ad aver segnato in tutte e tre le competizioni. Allegri quando l’ha avuto a disposizione l’ha sempre schierato e lui spesso ha ripagato con prestazioni non all’altezza. Fino a domenica scorsa quando, nel disastro del MAPEI Stadium, Robinho ha trovato il gol subito e ha giocato un tempo di qualità. Il gol lo ha trovato anche ieri contro lo Spezia, due marcature di fila, un evento che non succedeva da quasi due anni (fine febbraio e marzo 2012 contro Juventus e Palermo).

Contro i liguri si è mosso molto, ha quasi sempre saltato l’uomo e messo in difficoltà la difesa ospite. Non ce la sentiamo di dire che Binho sia tornato quello dell’anno dello scudetto ma per lo meno si sono rivisti lampi di quel giocatore. La qualità non si discute, in questa rosa è uno dei migliori, con l’impegno e la voglia potrebbe convincere Seedorf a puntare di lui, perché un Robinho svogliato e fumoso non serve a niente ma un Robinho al top sarebbe linfa vitale per questo diavolo malato.

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