Un’occasione forse inaspettata, ma non per questo meno importante o colma di retroscena. Alessandro Matri contro l’Atalanta si gioca tanto, forse tutto. Sì, perché l’attaccante rossonero, approdato a Milanello a inizio settembre e reduce da un inizio di stagione decisamente deludente e al di sotto delle aspettative, adesso deve dare un segnale. Un segnale convinto, deciso, capace di lasciar presagire un cambio di rotta.
Il gol, si sa, è linfa vitale per un attaccante: Matri in questo inizio di stagione lo ha trovato solo una volta, a Parma, nell’ormai lontano mese di ottobre. Il digiuno? Pesa, eccome. Pesa così tanto che l’attaccante, spesso e volentieri, è apparso quasi impaurito e incapace di venir a capo anche di situazioni e avversari oggettivamente non impeccabili. Pesa così tanto che sempre più spesso si parla di un suo possibile addio già adesso, a gennaio, in una sessione di mercato che si preannuncia ricca di addii e sorprese.
La partita di oggi potrebbe essere davvero la chiamata decisiva per Alessandro, ancora una volta titolare viste le non perfette condizioni di Saponara e l’impossibilità di rischiare un Pazzini ancora a corto di fiato e minuti dopo l’operazione al ginocchio. Aver ragione del bunker che come sempre Stefano Colantuono costruirà in modo sapiente e insidioso sarà tutt’altro che semplice. per vincere e aver ragione di quest’Atalanta servirà l’aiuto di tutti, attaccanti compresi. Matri compreso. Per spazzare via le voci che lo vorrebbero altrove, per dimostrare che, dietro i tanti problemi e le tante delusioni raccolti finora, c’è un giocatore che ha ancora voglia di far bene.