Finalmente è arrivato, finalmente Riccardo Kakà ha firmato il suo centesimo gol in rossonero! Era dalla sfida contro il Catania che lo aspettavamo e ieri contro l’Atalanta il brasiliano è tornato a segnare e non contento ha voluto subito siglare anche il numero 101.Una doppietta che di fatto consacra ancora di più Ricky tra le leggende rossonere e che regala la vittoria in campionato al Milan che mancava dal 19 ottobre! 101 gol con la stessa maglia è un qualcosa di raro, che solo i predestinati riescono e fare e se ci aggiungiamo che per quattro anni Kakà ha giocato con la camiseta bianca del Real Madrid ecco che allora l’impresa diventa ancora più eccezionale. “E’ un’emozione pazzesca” ha dichiarato nel fine partita, quasi imbarazzato di far parte di un elenco che comprende Nordahl, Shevchenko, Rivera, Van Basten, Inzaghi. Ma lui in mezzo a questi ci sta benissimo, non è un pesce fuor d’acqua.
Aveva iniziato nell’ottobre del 2003, al suo primo derby quando di testa insaccò un cross di Gattuso e da lì non si è più fermato: gol pesanti, gol che rimarranno nella storia per bellezza ed eleganza, e dopo ogni rete la mano sul cuore e poi le braccia al cielo, in quella che ormai è diventata un’esultanza simbolo del Milan. L’umiltà con cui Kakà è tornato al Milan, la voglia con cui si è messo a disposizione dei compagni è commovente. Dato per finito da molti addetti ai lavori ha risposto sul campo con prestazioni sontuose per dimostrare che è ancora il più forte. Alla prima partita contro il Torino si è fatto male e subito i maligni hanno sogghignato pensando di aver indovinato l’ennesima previsione funesta. Kakà non si è abbattuto, ha rinunciato per un mese allo stipendio ed è ripartito alla grande, come solo lui sa fare.
Ieri ha tagliato un traguardo storico, per di più con la fascia da capitano al braccio. Il capitano ufficiale è Monoltivo ma anche l’ex viola sa in cuor suo che il vero leader ed esempio della rosa è il numero 22. Un amore tra lui e il Milan che ha fatto sciogliere anche la protesta della curva sud, ancora in silenzio contro la scelta di non far entrare striscioni, un silenzio che è svanito solo in occasione dei due gol di Riccardo che ha potuto sentire il suo coro preferito. Campione con la C maiuscola, che ha vinto tutto ma che corre e lotta come se dovesse ancora dimostrare qualcosa, umile e trascinatore: splendido l’abbraccio quasi paterno al gol del giovane Cristante. Una persona normale, un padre di famiglia che in campo fa cose straordinarie e sogna già di arrivare a quota 200. Grazie per quello che fai e per il senso di appartenenza che hai verso questi colori. Noi siamo venuti fin qua 101 volte e non ci siamo ancora stancati!
This post was last modified on 7 Gennaio 2014 - 18:55