Stavolta non c’è stata la rimonta. L’anno scorso Allegri era stato in bilico, ma la squadra aveva risposto presente con un girone di ritorno quasi perfetto e un terzo posto in extremis che aveva fatto ben sperare per il 2014. Invece, dopo 19 partite e 22 miseri punti (-30 dalla Juve capolista), stavolta Allegri saluta Milanello mentre il Milan aspetta il ritorno di Clarence Seedorf, che oggi pomeriggio sbarcherà a Linate.
L’olandese dovrà scegliere la sua formazione ideale tra i giocatori in rosa, ma avrà ancora tempo per decidere con la società qualche cessione o un possibile acquisto mirato. I possibili “epurati” della gestione Seedorf potrebbero essere i senatori di Allegri, quei giocatori che il tecnico toscano ha voluto o ha difeso fino alla fine.
CONSTANT. Allegri lo aveva “inventato” terzino, con discreti risultati nella scorsa stagione. Quest’anno invece Kevin ha raccolto infortuni e fischi, poche partite e pochissime prestazioni sufficienti. Contando poi che su quella fascia c’è Emanuelson, connazionale di Seedorf, si può ipotizzare una cessione o comunque una seconda parte di 2014 molto spesso in panchina.
ZACCARDO. Già ai margini con Allegri, sinceramente uno degli acquisti meno comprensibili degli ultimi anni. Ricordiamo una buona partita lo scorso anno con la Lazio, nulla più. Si va verso la cessione immediata, probabilmente all’estero dove è già conosciuto.
ZAPATA. Fortemente voluto e difeso da Max, il colombiano alterna buone giocate a errori grossolani, grandi chiusure a distrazioni da partitella. Seedorf dovrà decidere se continuare a puntare su Zapata o tentare gli affiatati (almeno secondo Rami) francesi centrali.
NOCERINO. Nel primo anno in rossonero segnò 10 gol. Fiore all’occhiello del tecnico livornese, nella stagione 2011/2012, rischia di essere il primo epurato dalla nuova gestione. Seedorf punterà presumibilmente sul bel gioco e sul possesso palla: per il lavoro sporco ci sono già De Jong e Poli.
MUNTARI. Idem come sopra. È vero che Muntari ha segnato 4 gol e ha sempre mostrato caratura internazionale, ma sicuramente non combacia con l’identikit del centrocampista coi piedi buoni che il nuovo mister cercherà di proporre. Sarebbe, eventualmente, la cessione simbolo del cambio in panchina.
ROBINHO. Già da sei mesi con la testa in Brasile, il brasiliano è stato utilizzato spesso e volentieri da Allegri, anche nell’ultima gara casalinga con l’Atalanta. È anche vero però che il brasiliano, ex compagno di Clarence nell’anno dello scudetto, potrebbe cambiare passo con un calcio più offensivo e divertente.
BIRSA. Non ha mai giocato male, anzi: ha sempre dato la sensazione metterci il massimo in questi mesi. È proprio questo, forse, il vero problema: difficile vederlo preferito a Kakà e Honda, anche quando saranno a mezzo servizio.