“Clarence è un amico, frequentiamo gli stessi posti, è ovvio che durante il viaggio in Brasile io l’abbia incontrato. Vedremo come andranno le cose a fine anno: non è in pole position, ma in position sì“. Così Adriano Galliani a Tiki Taka, nell’intervista realizzata da Gabriele Parpiglia in onda ieri sera. Clarence naturalmente è Seedorf, la pole position è abbastanza conclamata, ma, ad onor del vero, non sono mai venuti alla luce negli ultimi giorni elementi tangibili che facessero presupporre al reale incontro tra i due. Andiamo con ordine.
L’8 dicembre terminava il Brasilerao, con la vittoria per 3-0 del Botafogo di Seedorf contro il Criciuma: da quel giorno l’olandese non è stato più avvistato a Rio de Janeiro, usufruendo di circa un mese di vacanza trascorso ufficialmente lontano dal Brasile. Nel frattempo, l’ad rossonero raggiungeva il Sudamerica il 23 dicembre per le consuete vacanze brasiliane. Nel suo lungo soggiorno verdeoro, Galliani ha certamente presenziato, il 28 dicembre, a un’amichevole tra vecchie glorie organizzata da Zico allo stadio Maracanã. Tra gli ex giocatori in campo c’era anche Leonardo, con cui l’ad ha trascorso diversi giorni a Rio.
Ebbene, la notizia dell’incontro tra Galliani e Seedorf, apparsa sui siti (tra cui il nostro) la sera del 2 gennaio e riportata dai quotidiani la mattina del 3, racconta sommariamente di un meeting casuale proprio in un albergo di Rio, dimora abituale dei vicepresidente rossonero. Peccato che, grazie a indiscrezioni raccolte in esclusiva da SpazioMilan.it, sappiamo per certo che Clarence Seedorf non è ancora tornato a Rio dal termine del Brasilerao e vi farà ritorno solamente il prossimo 9 gennaio. E pensare che, il 3 gennaio, il dirigente del Botafogo Sidnei Loureiro dichiarava: “Seedorf ci ha chiesto di prolungare di alcuni giorni le sue ferie per risolvere alcuni problemi personali (il rientro della squadra era previsto ieri, ndr)”.
Dichiarazioni da subito interpretate come un’ulteriore prova dell’incontro con Galliani, con annesso depistaggio da parte dell’olandese. E, invece, la ricostruzione poteva essere molto più lineare del previsto: l’incontro “fisico”, premesso che ciò non cambia di una virgola il rapporto tra i due e il futuro del Milan, quasi certamente non c’è stato.