Fulvio Collovati, difensore campione del mondo nel 1982, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Panorama.it per analizzare il Milan di Clarence Seedorf. Sulla filosofia di gioco dell’olandese: “Seedorf aveva già firmato un contratto quattro o cinque mesi fa proprio perché il suo arrivo era fortemente voluto da Berlusconi, che sapeva quali fossero le sue idee e le sue prerogative. Sapeva, per intendersi, che avrebbe proposto un calcio più offensivo. Se vogliamo entrare nel merito della prima partita, ieri hanno giocato insieme tre mezzepunte, mentre io preferirei vedere in campo le ali di una volta, che crossano e mettono palloni in area di rigore. In ogni caso, ammiro il cambio di mentalità. Mi piace questa idea di imporre il proprio gioco sugli avversari. La mentalità troppo difensiva ormai non paga più per cui è giusto procedere in questa direzione”.
Sulla posizione di classifica del Milan: “Il quinto posto è a sette punti, la distanza dalla zona Europa non è incolmabile. Però l’obiettivo non credo che sia arrivare al quinto o sesto posto, bensì affermare una nuova filosofia di gioco, più piacevole e più spettacolare. Penso che alla lunga questo approccio paghi. In campo europeo, le squadre di un certo spessore ormai giocano così, con tre o quattro giocatori offensivi. In Italia, lo sta facendo il Napoli e ora proverà a farlo anche il Milan. La squadra rossonera deve trovare i giusti equilibri, certo, ma la strada è quella giusta, ne sono convinto. Insomma, il modulo mi convince, un po’ meno gli interpreti attuali”.
In merito ai singoli e a possibili correttivi: “Il centravanti ce l’hanno, la mezza punta pure. Deve trovare le due ali, sinistra e destra. Gente che crossa, per capirci. Va bene il possesso palla, ma il Barcellona gioca con Pedro e Neymar, che sanno attaccare gli spazi in profondità e si propongono sempre molto larghi. Il Milan ieri ha sofferto perché ha giocato centralmente. Esterni larghi, molto offensivi, ecco di cosa avrebbe bisogno Seedorf. Posso fare degli esempi: dico Berardi del Sassuolo, se vogliamo puntare sui giovani. Oppure, Nani del Manchester United. Ripeto, bisogna cercare la profondità”.
Sul ballottaggio Seedorf-Inzaghi: “Non ho dubbi, avrei scelto Seedorf. Lo dicevo già due o tre mesi fa. Inzaghi ha personalità e carattere, mi piace anche lui, ma penso che Seedorf abbia qualcosa in più sotto il profilo del carisma nello spogliatoio.” Infine, su Allegri: “Era già stato delegittimato dalla proprietà due anni fa, per cui non aveva più credibilità nei confronti dei giocatori, andava cambiato. Probabilmente, prima dell’inizio del campionato“.
This post was last modified on 20 Gennaio 2014 - 20:21