Prima settimana dell’anno nel segno di Honda e di un grande addio…

La prima settimana del nuovo anno, considerata l’assenza di impegni ufficiali e l’apertura del mercato di riparazione, è stata ovviamente segnata dalle strategie per rinforzare la rosa, anche se, in casa Milan, i colpi più importanti erano stati messi a segno già da tempo. Parliamo di Adil Rami e soprattutto di Keisuke Honda. Il Giapponese è arrivato ieri in pompa magna a Milano, accolto come il salvatore della patria. Senza fare i guastafeste, è ovvio che poco o nulla potrà salvare, anche perché poco o nulla è rimasto da salvare. Non c’è dubbio, tuttavia, che il nuovo numero 10 è un giocatore di indiscusso talento, che può dare quel tocco in più di tecnica e classe che in questo Milan scarseggia. È anche vero, e questo lo sottolineammo pure al momento dell’acquisto di Kakà, che la squadra ha bisogno di innesti in altri ruoli del campo e che l’arrivo di Honda creerà non pochi grattacapi ad Allegri, soprattutto quando rientrerà El Shaarawy e il reparto offensivo sarà affollatissimo, a dispetto di una difesa molto povera. Tuttavia, un giocatore di questo talento a parametro zero non si poteva lasciar scappare. Ragion per cui, nella sostanza, rimane un’operazione positiva. IN RIALZO.

In ogni caso, il mercato di gennaio, almeno sulla carta, ha rinforzato la formazione di Allegri. Non solo per l’acquisto di Honda, ma anche, come abbiamo pocanzi accennato, per quello di Rami, uomo di spessore difensivo di cui il reparto centrale rossonero ha un disperato bisogno. Stesso bisogno che ha di trattenere il connazionale Mexes, che invece sembra destinato a partire, complice l’età e un ingaggio elevato. Flop difensivo, direi, come tale è etichettabile il sempre più probabile trasferimento di D’Ambrosio ai cugini dell’Inter, quando sembrava a un passo dal vestire rossonero. Uno smacco che si sarebbe potuto sicuramente evitare, poiché, pur non parlando di un fenomeno, si tratta di un giocatore che potrebbe essere utile alla causa e che potrebbe (o forse, ormai, poteva) arrivare per una cifra abbastanza modesta. Rimane viva la pista Nainggolan, che un giorno sembra a un passo e quello dopo sembra sfuggire. Il timore è che il Milan non si avvicini mai troppo per prenderlo e che possa essere soffiato al Diavolo da un’altra grande rivale, la Juventus. Insomma, il mercato di gennaio potrebbe aver rinforzato i rossoneri, ma se continua così difficilmente toglieremo il dubitativo. STAGNANTE.

Chiudiamo con il doveroso saluto ad Ariedo Braida, che, proprio l’ultimo giorno dell’anno, ha dato il suo addio ufficiale alla società che ha contribuito a rendere gloriosa negli ultimi 28 anni a suon di grandi calciatori e allenatori, e, conseguentemente, di trofei in bacheca. L’ormai ex direttore sportivo rossonero è stato l’indispensabile spalla di Adriano Galliani nelle grandi trattative che hanno visto il Milan acquistare alcuni tra i più grandi talenti della storia del calcio; un dirigente estremamente competente e con un occhio per i colpi di mercato difficilmente raggiungibile. Il cambiamento, nell’aria da diverse settimane e divenuto praticamente certo dopo la pace tra Galliani e Barbara Berlusconi, è stato confermato, come detto, il 31 dicembre. Con l’addio di Braida il Milan perde certamente un pezzo di storia, ma anche di cuore e di cervello. Trovare un sostituto all’altezza sarà un compito quasi impossibile anche per uno come Galliani. IN RIBASSO.

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