Si chiude con l’importantissima e attesissima sfida di San Siro contro l’Hellas Verona una delle settimane più intense di tutta l’era berlusconiana. È iniziato tutto con la disfatta contro il Sassuolo, in cui il Milan ha mostrato carenze evidenti e disarmanti soprattutto dal punto di vista difensivo. Passare subito in vantaggio per 2-0 e farsi rimontare fino al 4-2 da una delle ultime della classe è stato incredibile. A Reggio Emilia il Diavolo ha scritto una delle pagine più umilianti della propria storia, venendo sbeffeggiato nel gioco, nel risultato nella dignità. Le parole di Barbara Berlusconi a fine gara hanno sintetizzato alla perfezione quel momento: il fondo è stato toccato, il limite raggiunto, non si può più continuare così. IN RIBASSO.
Detto fatto. A quel punto, la tanta insistita riconferma di Allegri non poteva più ripetersi e il tecnico livornese è stato esonerato. Eccessivo forse il giubilo di molti tifosi, poiché non tutte le responsabilità di questa deludente stagione possono essere attribuite all’allenatore. Tuttavia, se non tutte, molte delle colpe di certe disfatte il tecnico ce le ha avute. Mai quest’anno ha mostrato di avere una precisa idea di gioco e, soprattutto, era palese come ormai lo spogliatoio stesse cominciando ad andare per conto proprio. Era inevitabile che la guida tecnica non poteva più rimanere la stessa. IN RIBASSO.
Dopo l’iniziale vantaggio di Inzaghi, la società rossonera ha deciso, invece, di anticipare le mosse previste per la prossima estate e di dare la guida della squadra sin da subito a Clarence Seedorf. Il professore ha così, in meno di un giorno, appeso le scarpette al chiodo e indossato la divisa di mister, lasciando il Botafogo e raggiungendo Milano tra il visibilio dei tifosi. La scelta di puntare sull’Olandese è certamente una scommessa. Clarence non ha mai allenato, giocava soltanto fino a pochi giorni fa ed è totalmente un’incognita. Molti hanno definito una follia dare una squadra blasonata come il Milan, soprattutto in una condizione così disperata, ad un tecnico così inesperto. Ma, fino a oggi, le scommesse di Silvio Berlusconi sono tutte risultate vincenti, per cui ci auguriamo che già da stasera il campo parli a suo favore. Per cui, più che STAGNANTE, bisognerebbe dire IN ATTESA.
Di certo, a remare immediatamente contro Seedorf c’è la solita, ormai annosa, questione infortunati. A diversi lungodegenti, nella giornata di mercoledì, dopo la partita di Coppa Italia vinta 3-1 contro lo Spezia, si aggiunto Gianpaolo Pazzini, da pochissimo ripreso dal lungo infortunio e nemmeno il giorno dopo aver prestato Matri alla Fiorentina. Insomma, una sfortuna incredibile, rafforzatasi anche dopo lo stop di Amelia, che potrebbe far saltare i piani di mercato che prevedevano una cessione in prestito di Gabriel. Se la stagione del Milan non è esaltante per gioco e risultati, dobbiamo dire che gli infortuni hanno avuto la loro parte importantissima. E questo trend, purtroppo, non è cambiato neanche con il nuovo tecnico. IN RIBASSO.
Neanche il mercato fa sorridere i tifosi rossoneri. Come detto, l’unico movimento degno di nota da registrare è stata la cessione in prestito di Matri alla Fiorentina, che sembrava aver chiuso i movimenti nel reparto offensivo. Invece, l’infortunio di Pazzini ha complicato i piani e il fatto che all’esordio l’ex bianconero si sia subito sbloccato fa aumentare l’amaro in bocca. In entrata, con l’arrivo di Seedorf si sono fatti tantissimi nomi, ma a nessuna di queste ipotesi sembra essere seguito finora un interessamento reale e Galliani ha più volte ripetuto che il mercato è chiuso. Speriamo non si possa dire altrettanto per la stagione del Milan. IN RIBASSO.
This post was last modified on 19 Gennaio 2014 - 19:43