Smettere di pensare, ma non di ricordare, l’essenziale qualificazione in Champions e concentrarsi al massimo sulla Roma in campionato: uno sforzo non indifferente per il Milan di adesso, quasi un incubo visto momento e classifica. 18 punti contro 37, nona posizione contro seconda, 5 reti subite contro 23 (!!!). Tutti numeri a favore dei giallorossi, che lunedì sera (20.45) arriveranno a San Siro non per accontentarsi (come ai “vecchi” tempi) ma per aggredire, perché superiori. Non solo, in campo ci saranno anche due giocatori che hanno sfiorato di vestire il rossonero come Ljajic e Strootman. Rimpianti, beffe, forse solo mercato. Di sicuro avrebbero fatto comodissimo.
Due risorse, due casi diversi. Se Strootman (23 anni) oggi non è del Milan è colpa dello stesso Diavolo che nel 2011 si prese troppo tempo per decidere se accettare o meno le condizioni del PSV per la cessione: 5 milioni di euro. Basta questo per capire che occasione d’oro è stata persa. Lo scorso 17 luglio si è trasferito nella Capitale ad un prezzo 4 volte superiore. Kevin fin qui ha deliziato coniugando quantità di classe a qualità esagerata, segnando poco ma soprattutto facendo segnare. E’ stato uno dei pilastri dello show della Roma nella prima parte di stagione. Un centrocampista con i fiocchi che al Milan serviva come il pane. Ljajic, invece, è arrivato a Roma (15 milioni, bonus compresi) allo scadere dell’estate, dopo un lungo corteggiamento di Galliani. Sembrava una formalità il suo acquisto, già ”nostro”, sfruttando i malumori (reciproci) con la Fiorentina, ma le diverse vedute dei club hanno fatto propendere per il “mai al Milan”. E adesso è al fianco di Totti, anche se il serbo non sta di certo facendo cose straordinarie. Solo 3 gol, nessuno decisivo, e una discontinuità di prestazioni evidente. Manca dalla Nazionale da 18 mesi a causa della polemica con Mihajlovic per non aver cantato l’inno. In questo caso prende valore se paragonato all’arrivo di Matri e agli infortuni di El Shaarawy.
Saranno di fronte da avversari, ma per la prima volta da quasi ex. La squadra di Garcia, dopo 4 pareggi di fila, ha ripreso la marcia ed è a soli 3 punti dalla Juventus, mentre Allegri non può permettersi di perdere ancora strada dalle prime. Servirà vincere per dare un segnale, anche se ci vorrà un Milan diverso. Un Milan “versione Europa”.