Arriva la sorprendente Roma a San Siro. E c’è quel trend da invertire…

Lunedì prossimo non sarà solo il compleanno del Milan (ben 114 anni di storia, successi e gloria), ma anche il giorno della partita di campionato con la Roma, a San Siro; match che sarà diretto dal signor Rocchi per la terza volta consecutiva (fu lui infatti l’arbitro dei due precedenti della scorsa stagione). La Roma viene dal successo ottenuto all’Olimpico contro la Fiorentina e si trova in seconda posizione, a meno tre dalla Juventus; ha già sbancato Milano quest’anno, vincendo contro l’Inter di Mazzarri per 0-3. Ma andiamo ad analizzare gli ultimi precedenti nel girone d’andata fra rossoneri e giallorossi nel capoluogo lombardo.

Tre stagioni fa, l’anno dello scudetto di Allegri, le due compagini si sfidarono alla 17ma giornata, in una fredda serata di dicembre; fu l’ultima apparizione di Ronaldinho con la maglia milanista e fu anche la partita dell’ex Borriello: proprio lui trafisse Abbiati, esultando fra i fischi dei tifosi. Nella stagione precedente il Milan vinse 2-1, all’ottava giornata, le reti tutte brasiliane di Dinho e Pato. Nel 2006/2007 e nel 2007/2008, il Milan ancelottiano uscì sconfitto dalle mura amiche, rispettivamente per 1-2 prima e per 0-1 poi. Un trend non proprio positivo, tranne se consideriamo gli ultimi due precedenti, questa volta nel girone di ritorno: due stagioni fa, con lo scudetto sul petto, il Milan vinceva 2-1 in rimonta con doppietta di Ibrahimovic; lo scorso maggio, alla penultima giornata, finì 0-0 con Muntari e Totti espulsi e presunti fischi razzisti rivolti a Balotelli provenienti dal settore ospiti.

Il Milan, dopo la sofferta qualificazione agli ottavi di Champions, dovrà disputare una partita ad alti livelli se vuole cominciare seriamente a risalire la classifica; il pareggio di Livorno non è servito molto, anzi non ha scacciato completamente la crisi che fino a due settimane fa attanagliava i rossoneri. Ora c’è la Roma, una squadra compatta che gioca un ottimo calcio, d’altronde i risultati parlano chiaro. Sicuramente gli 11 di Allegri non partono favoriti ma chissà, potrebbe essere davvero la svolta per un gruppo in cerca di tranquillità e di costanza, due aspetti che son mancati fino ad ora.

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