SM ESCLUSIVO/ Matteo Salvini (Lega Nord): “Meglio il Milan della Serie B, ora è un casino. Via Balotelli? Mi farebbe solo piacere”

Prima intervista rossonera da quando è segretario federale della Lega Nord per Matteo Salvini. A capo del Carroccio dallo scorso 7 dicembre, il giovane europarlamentare coltiva fin da piccolo la passione per il Milan. E in esclusiva a SpazioMilan.it ha scelto di raccontare il suo stato d’animo sulla stagione in corso e sulle ultime voci di mercato.

Salvini, partiamo dall’analisi del momento: qual è il male di questa squadra?
“E’ una stagione pietosa. Mi sembra che la società abbia perso la bussola, a cominciare dalla gestione dello staff tecnico”.

Colpa delle lotte intestine tra Galliani e Barbara Berlusconi?
“Non avevo mai assistito ad un casino di queste proporzioni. Sono tra quelli che ritiene Galliani il dirigente più capace nel panorama calcistico. A lui e a Berlusconi dobbiamo anni di trionfi. Non so quale sarà l’apporto di Barbara in questo senso, ma il Milan della Serie B aveva un’anima. Questo no…”.

Passiamo alle note liete: Kakà. Si aspettava di ritrovarlo in palla?
“No, sono rimasto stupito in positivo. Lui è una bella sorpresa, l’unica di questa prima parte di stagione”.

Beh, ci sono anche i giovani…
“Per carità, è vero. Ma vorrei sapere chi ha massacrato e continua a massacrare De Sciglio ed El Shaarawy. La casualità degli infortuni è lecita, ma non vorrei che all’origine di alcuni loro stop ci fosse una preparazione errata”.

Capitolo Balotelli, per il quale si è parlato di cessione. Sarebbe d’accordo?
“Mi farebbe solo piacere. Non mi ha mai entusiasmato e non la riterrei una grave perdita. Con quei soldi andremmo a comprare giocatori meno campioni, ma più utili alla causa”.

Che cosa non le piace di Balotelli?
“Quello visto nel derby era a dir poco imbarazzante. Al di là di questa valutazione, penso che i calciatori debbano fare i calciatori. Balotelli è tanto forte in campo, quando ha voglia, quanto è l’ultimo degli esempi fuori dal campo. A scanso di ‘equivoci’, ricordiamoci di Gullit e Rijkaard: quelli erano esempi a 360 gradi”.

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