Nella conferenza stampa prima del derby, Massimiliano Allegri aveva risposto per l’ennesima volta alla domanda sulla collocazione tattica di Mario Balotelli, ripetendo un mantra che i tifosi rossoneri hanno ascoltato fino allo sfinimento: “Mario ha fatto bene da solo, ma anche con un attaccante vicino. Matri sta giocando più da prima punta e gli libera più spazi e può muoversi più fra le linee, è un vantaggio per lui“. Sempre la solita solfa, insomma, di un Balotelli avvantaggiato da una prima punta che gli tolga dalle spalle il “lavoro sporco”, garantendogli di svariare per il fronte offensivo alla ricerca di palloni giocabili e giocate decisive.
Alla lettura della formazioni, però, ci accorgiamo che il tecnico toscano si è nuovamente smentito, mandando in panchina l’ex Juve, che ricordiamo è stato acquistato dal Milan e pagato dodici milioni solo ed esclusivamente per volontà dell’ex allenatore del Cagliari, e schierando dal primo minuto Saponara. Una scelta che, a conti fatti, non è nemmeno così malvagia perchè in mezzo al campo si vede finalmente un pò di intelligenza tattica, quasi sconosciuta sinora nella tragica stagione rossonera. Il “Ricky italiano” si destreggia bene tra le maglie nerazzurre e Balotelli si accolla di buona lena il lavoro sporco; al minuto settantacinque (come al solito con colpevole ritardo) arriva il primo cambio non forzato di Allegri: entra Matri, ed esce Saponara, il “Ricky sbagliato”, perchè sarebbe stato meglio sostituire quello brasiliano, in palese riserva di ossigeno.
Il nativo di Sant’Angelo Lodigiano si piazza nel ruolo di centravanti. E SuperMario? Scompare… l’ex City, che comunque ci mette ampiamente del suo per irretire tutti i tifosi rossoneri, viene messo da Allegri a fare l’ala destra (per quale motivo?), venendo costantemente fermato da Juan Jesus e Nagatomo. Matri non ne prende una contro Rolando ed il Milan non tira più in porta, subendo il gol di Palacio e tornando a casa con l’ennesima sconfitta, che lo lascia nell’abituale parte destra delle classifica, nonostante qualcuno avesse promesso “a Natale saremo in ben altra posizione”.
Lungi da noi, dunque, voler prendere le difese di Mario, che non le merita dopo un derby a dir poco anonimo, soprattutto se il suo dirimpettaio lo decide con un pregevole tacco, dopo peraltro aver disputato una partita straordinaria per sacrificio e capacità tecniche, ci preme però dire che non lo si mette nemmeno nelle condizioni di fare bene se lo si spedisce a fare l’ala destra, estraniandolo dal fulcro della manovra e portandolo lontanissimo dalla porta. Un allenatore lo capirebbe senza tante difficoltà; questo Allegri, invece, evidentemente no…
This post was last modified on 23 Dicembre 2013 - 16:33