Ancora una trasferta per il Milan che, oggi pomeriggio, fa tappa all’Armando Picchi di Livorno. Gli amaranto toscani si trovano in piena lotta per non retrocedere e sono reduci da tre sconfitte consecutive ma, davanti al proprio pubblico, si suppone diano il massimo per centrare l’impresa. Ecco perché gli uomini di Allegri, chiamati a vincere per stabilizzarsi nella parte sinistra della classifica, non devono sottovalutare l’impegno per nessun motivo.
Punto di forza: ripartenze.
Il Livorno dovrebbe scendere in campo con un 3-5-1-1 di stampo difensivo, mirato ad assicurare densità e filtro a centrocampo, per poi basare il proprio gioco d’attacco in prevalenza su azioni di rimessa. Azioni di rimessa che, se effettuate con rapidità e incisività (subito dopo aver recuperato palla), potrebbero mettere in difficoltà la retroguardia rossonera. Le punte amaranto, in particolar modo Paulinho, Greco ed Emeghara, possiedono velocità, abilità nell’uno contro uno e doti da contropiedisti: quando si presentano gli spazi per colpire, sanno come creare problemi alle difese avversarie ed esprimono il massimo del loro potenziale. E’ allora vietato concedere azioni di rimessa: bisogna rimanere coperti, pur cercando di tenere il pallino del gioco e di creare occasioni, e aspettare con pazienza il momento giusto per affondare. Il Livorno, per tentare il colpaccio, può soltanto chiudersi e cercare di ripartire in velocità: il Milan non deve cadere nella trappola.
Punto debole: centrocampo centrale.
In mediana il Livorno può fare affidamento su corridori resistenti e dalla discreta fisicità, capaci di inserirsi negli spazi e abbastanza efficaci nei contrasti, ma ingenui dal punto di vista tecnico-tattico e del senso della posizione. I centrocampisti a disposizione di Nicola, infatti, manifestano problemi nella comprensione dello sviluppo delle azioni e nella fase d’impostazione. In ogni momento dell’incontro (soprattutto sul lungo andare o una volta terminata la benzina), corrono il rischio di schiacciarsi troppo o di alzarsi senza criterio. Così facendo, concedono agli avversari la possibilità di inserirsi tra le linee e di tentare la conclusione dalla distanza e non proteggono a dovere la retroguardia. Retroguardia che, se fosse ben coperta, sarebbe in grado di destreggiarsi con dignità. Ma che purtroppo, dal momento che i mediani non assicurano stabilità a lungo termine, è esposta alle azioni avversarie e non si trova nelle condizioni di rendere al meglio.
Giocatore chiave: Paulinho-Greco.
Sono loro le ancore di salvezza di un Livorno alla disperata ricerca di punti e di certezze. Il brasiliano è un attaccante rapido, dotato anche di un buon senso del gol e di tecnica. Con cinque centri in dieci partite di campionato- sua è la firma dell’ultimo successo amaranto- è lui il bomber della compagine toscana. L’altro giocatore a cui bisogna prestare massima attenzione è Leandro Greco, che dovrebbe essere schierato sulla trequarti e che possiede dinamismo, senso del gioco, qualità balistiche e inclinazione all’inserimento. Con i suoi movimenti e con la sua velocità, pur ripiegando con regolarità, sa creare scompiglio nelle difese avversarie: è l’unico capace di garantire un minimo di lucidità al gioco del Livorno.