Un derby da capitano per raggiungere 100 gol con il Milan. Per Kakà quello di domani sarà un Inter-Milan da urlo, ma servirà battere i cugini per farlo diventare vero successo. Sarà una stracittadina piena di senso ed emozione, con ricordi passati e prossimi pensieri: quelli che Ricky ha affrontato in una sincera e famigliare chiacchierata con la stampa presso la Sala del Camino di Milanello: “Feci il mio primo gol in rossonero proprio all’Inter, di testa e dopo un cross di sinistro di Gattuso: una rarità… Segnare in un derby è speciale. Ottenere i 3 punti ed arrivare a 100 sarebbe un bellissimo regalo di Natale. E’ un momento difficile sia per noi che per loro, sono sicuro che faremo bene perché nelle grandi partite non sbagliamo mai l’approccio: non so se vinceremo, ma faremo certamente una prova di carattere”.
Questi i primi pensieri del trequartista brasiliano, che però ci tiene ad analizzare a fondo quello che non è andato nei mesi scorsi per arrivare a trasmettere consigli importanti e paragoni ingombranti: “Ci manca continuità e spesso abbiamo sbagliato atteggiamento, può essere una questione di maturità ma serve sempre la stessa cattiveria in campo. E’ vero, è un periodo di grandi cambiamenti ma può diventare una fase di rilancio per un grande futuro. La poca esperienza della squadra può essere un freno, ma è bello poter insegnare qualcosa ai giovani. A livello mentale possiamo crescere molto: Pirlo, ad esempio, quando abbiamo vinto la Champions nel 2003 era un giovane come Poli, non è detto che Andrea non possa ripercorrere la stessa strada”.
Dal rapporto Galliani-Barbara Berlusconi, a Silvio fino a Seedorf allenatore, Kakà chiude in bellezza: “Sia Galliani che Barbara vogliono bene al Milan e possono lavorare insieme: il primo ha grande esperienza e la seconda ha tante idee. Mi piacerebbe vedere di più il presidente Berlusconi a Milanello, perché è intelligente e capace e la sua presenza per noi è importante. Quando è tornato a trovarci mi ha ringraziato di essere qui. Clarence? Dà sempre il meglio in tutto quello che fa, sono convinto che diventerà un allenatore con i fiocchi. Avrà molto da imparare, iniziare proprio dal Milan potrà essere un bene”. Infine, sul futuro: “Mi piacerebbe rimanere qui a lungo, non penso di tornare in Brasile. Al massimo farò un’esperienza negli Stati Uniti ma solo tra qualche anno”.