Il 2-2 contro la Roma ha lasciato l’amaro in bocca in casa Milan che sognava l’impresa contro l’unica squadra imbattuta in questo campionato. I ragazzi di Allegri sono stati bravi a pareggiare con Zapata il vantaggio di Destro e tra la fine del primo tempo e l’inizio della ripresa l’inerzia sembrava orientarsi verso i rossoneri che trovavano più spazi in avanti. Regnava comunque un sostanziale equilibrio fino all’episodio del rigore provocato da Gabriel che ha di nuovo ribaltato le sorti dell’incontro. Il portiere brasiliano si è reso protagonista di un’uscita folle su Gervinho: l’attaccante della Roma era nettamente in vantaggio su Gabriel che mai sarebbe arrivato sul pallone, era però in posizione defilata e De Sciglio stava recuperando la posizione. Insomma non bisognava neanche uscire in quella situazione, o comunque una volta abbandonati i pali non era il caso di lanciarsi a valanga sull’avversario ma bastava temporeggiare, chiudere lo spazio per il cross e trascinarlo verso il fondo. Un errore decisivo del giovane portiere brasiliano che stava per compromettere la partita, un errore di valutazione che è forse più grave di un errore tecnico che con il lavoro si può migliorare.
Ovviamente nessuno sta mettendo in croce Gabriel, non avrebbe senso dopo aver chiesto a gran voce la fiducia ai giovani, però notiamo come il numero 59 stia compiendo qualche sbavatura come nel caso del gol su punizione di Parolo a Parma o di quello di Siligardi a Livorno o come nel caso, sempre contro la Roma, dell’altra uscita scriteriata che ha colpito Emanuelson che non ha portato a un gol dei giallorossi ma che è stata molto pericolosa, sia per Urby sia per la squadra. A inizio stagione, quando Abbiati ha commesso qualche errore di troppo, tutti hanno richiesto l’inserimento di Gabriel che però ora inizia a sentire le prime critiche e a veder crollare le prime certezze. Tutto normale se giochi nel Milan a San Siro, è adesso che si vedrà il carattere del giocatore. Quindi fiducia a Gabriel che comunque con l’allenamento quotidiano in Italia può solamente migliorare ma lo stupore non sarebbe elevato se il Milan sul mercato andasse alla ricerca di un numero uno fatto e finito, perché purtroppo, ma confidiamo che non sia questo il caso, giovane non sempre è sinonimo di bravo.