Catania: Maxi ariete, male la mediana

Mezzogiorno di fuoco per il Milan che, tra due ore esatte, scende in campo al Massimino di Catania. Gli etnei si trovano all’ultimo posto della classifica: finora hanno totalizzato soltanto due vittorie e tre pareggi, accompagnati da ben otto sconfitte. L’arrivo di De Canio, subentrato a Maran, al momento non ha portato i frutti desiderati. La squadra, che quest’estate ha subito un vero e proprio smantellamento, non dà segnali di ripresa e manifesta evidenti lacune. Il Milan non può fallire. Non vincere oggi, contro una compagine debole e in difficoltà, significherebbe proseguire una spirale negativa e pericolosa.

Punto di forza: Barrientos-Maxi Lopez.
Il 3-5-2 pianificato da De Canio- mirato a fare densità in mezzo al campo e di proteggere al meglio la difesa- basa il proprio gioco d’attacco sulle azioni di rimessa e fa massimo affidamento sulle doti degli attaccanti, che dovrebbero essere Barrientos e Maxi Lopez, compatibili e in grado di rendersi pericolose in qualsiasi circostanza. Barrientos è una seconda punta in possesso di rapidità, efficacia nell’uno contro uno, abilità nel creare superiorità numerica, qualità tecniche e da contropiedista. Concedergli spazi sarebbe un errore: facendo leva sulla sua velocità, è capace di scardinare le difese avversarie e sfruttare al meglio le seconde palle create dal gioco di sponda del centravanti. Già, il centravanti. L’altro pericolo si chiama Maxi Lopez, prima punta di peso, che annovera nel proprio repertorio l’inclinazione a far salire la squadra, a tenere palla e a fare reparto da solo. L’arciere di Buenos Aires dispone di senso del gol (specie su colpo di testa), tecnica di base, fisicità e spirito di sacrificio. Fermarlo è sempre difficile: bisogna controllarlo con massima attenzione ed evitare di abbassare la guardia.

Punto debole: centrocampo.
E’ in mediana che il Catania presenta la maggior parte dei suoi problemi. Per recuperare più palloni possibile e non lasciare sguarnita la retroguardia, De Canio ha intenzione di schierare cinque uomini in prossimità della metà campo. Peccato che i centrocampisti etnei, pur presentando un buon dinamismo, evidenzino grossi limiti riguardanti la fase di copertura, l’interdizione, la comprensione dello sviluppo delle azioni e la fase propositiva. I centrali non brillano né nella costruzione del gioco, né in fase di contrasto, manifestando inoltre problemi di posizionamento e inserendosi spesso senza assicurare costruttività. I laterali spingono con regolarità, ma non sempre sono precisi nell’esecuzione dei cross e faticano nel superare il dirimpettaio, mentre svolgono in maniera approssimativa e non convincente la fase difensiva: se puntati, rappresentano birilli. Così facendo, tra le linee e sulle fasce, il Catania lascia varchi da sfruttare e pone una difesa comunque discreta nelle condizioni di tremare e soccombere.

Giocatore chiave: Maxi Lopez.
Centravanti di sfondamento, completo per caratteristiche e mai fuori dagli schemi, l’argentino costituisce l’ancora di salvezza di un Catania in netta difficoltà. In possesso di un buon feeling con il gol e disposto a mettersi a disposizione della squadra con regolarità, tanto da non disdegnare mai il lavoro sporco e il gioco di sponda, Maxi Lopez sa come tenere in apprensione la nostra difesa. Verticalizzando per lui, i nostri avversari possono rifiatare e sperare nella giocata illuminante. I centrali rossoneri sono avvisati.

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