I precedenti e un 2014 poco Allegri

Ultimo panettone rossonero quest’anno per Massimiliano Allegri, in scadenza di contratto a fine stagione, quando lascerà la panchina del Milan. L’allenatore livornese oggi ha rilasciato un’intervista a La Repubblica e a La Gazzetta dello Sport”, in cui non sono mancate alcune dichiarazioni al veleno: “Voglio vincere la Coppa Italia e lasciare il Milan in Europa, poi me ne vado. Avevo già deciso la scorsa estate che avrei chiuso dopo quattro stagioni, in cui ho centrato i traguardi richiesti dalla società. Sono delegittimato? Fesserie, se resto perché non ci sono alternative valide vuol dire che sono uno dei più bravi”.

Max è in scadenza e, a differenza dell’anno scorso, si sa già che andrà via a fine stagione. La storia recente del Milan racconta chiaramente che il “tempo determinato” non aiuta: Sacchi nel 1990-91 arrivò secondo a 5 punti dalla Samp, ma di fatto perse il campionato a marzo perdendo prima lo scontro diretto e poi con l’Atalanta e venne eliminato nella semifinale della Coppa dei Campioni. Il ciclo Ancelotti si chiuse con il 3° posto del 2009 e un girone di ritorno balbettante con 4 punti nelle ultime 4 partite.

Lo stesso Leonardo, l’anno dopo, litigò con Berlusconi più o meno a metà stagione, la portò a termine con 3 sconfitte nelle ultime 3 trasferte, 4 nelle ultime 5. Si qualificò anche lui alla Champions, ma aveva ben altra rosa rispetto a quella attuale del Diavolo. Lo stesso Allegri a Cagliari, sempre nel 2010, aveva già detto sì al Milan, quando i rossoblù crollarono improvvisamente con 2 punti in 9 giornate e Cellino lo esonerò. Precedenti poco incoraggianti, insomma. Precedenti che non fanno ben sperare in un 2014 migliore di questa terribile fine di 2013.

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