Il derby più brutto che si ricordi a memoria d’uomo, almeno da qualche anno a questa parte, e che stava scivolando via con un pareggio che appariva scontato, poteva essere deciso solo da una magia di un grande giocatore (come poi effettivamente è stato) o da qualche mossa azzeccata di uno dei due tecnici in panchina. Ed infatti, la partita a sé che si giocava tra i due livornesi in panchina Mazzarri ed Allegri, è stata decisa da alcune mosse a partita in corso che hanno cambiato la partita.
Un primo tempo noiosissimo e di scultorea bruttezza era stato disegnato da due tecnici che solitamente attendono l’avversario e non amano prendere il pallino del gioco in mano. Il Milan si stava facendo preferire in quanto a possesso palla e dinamismo ma i due centrocampi folti, tutta corsa, grinta e dinamismo, di certo non permettevano di vedere giocate d’autore e manovre fluide. Cambiasso-Taider-Zanetti da una parte e Poli-Muntari-De Jong dall’altra, con i soli Palacio o Balotelli davanti, non lasciavano dubbi sulle intenzioni dei due timonieri che sembravano aver dichiarato inequivocabilmente: “da qui non si passa, la partita fatela voi” .
Nel secondo tempo, però, qualcosa è cambiato e le mosse in corsa hanno deciso il derby. Mazzarri ha superato i limiti di Allegri e si è preso la stracittadina. Uno, anche se dopo circa un’ora, ha deciso di osare l’altro si stava accontentando del pareggio. E così’, la scelta di togliere due storici vecchietti come Zanetti e Cambiasso per inserire Kovacic e Icardi e cambiare modulo, ha pagato; quella di inserire (Matri ancora una volta abulico ed inutile) la seconda punta solo al 75′ e togliere una mezza punta (Saponara: il più positivo dei tre davanti). Chi ha osato ha vinto meritatamente, mentre chi si stava accontentando è tornato a casa a bocca asciutta.