Il 25 novembre 1992 i rossoneri di Capello, dopo avere rifilato 5 reti tra andata e ritorno allo Slovan Bratislava senza subirne alcuna, inaugurarono il girone affrontando a San Siro gli svedesi del Goteborg, che agli ottavi avevano eliminato il Lech Poznan. Il resoconto della partita si snocciola attraverso le 4 reti del cigno di Utrecht, Marco Van Basten. Dopo una mezz’ora a buon ritmo da parte di entrambe le squadre, al 33’ Eranio trova il corridoio per van Basten che fa il velo per Papin. Il francese capisce tutto e di prima serve l’olandese, il quale stoppa, lotta per rimanere in piedi con un difensore svedese, cade, ma riesce comunque a infilare la palla in rete. Anzi forse è proprio il suo essere sbilanciato che gli permette di trovare il sette. Si va all’intervallo sull’1-0.
Ripresa a senso unico: al 7’ del secondo tempo van Basten viene atterrato in area su cross di Papin. Rigore e trasformazione a cura dello stesso Marco. Il portiere Ravelli intercetta il tiro, ma non riesce a trattenere il pallone. Un po’ di fortuna insomma, in questa rete. Una fortuna assolutamente assente invece sul gol del 3-0. 16’: cross di Eranio per van Basten, che è posizionato dentro l’area di rigore, ad un metro dal limite. Il numero 9 si esibisce in una rovesciata da antologia, con la palla che batte per terra davanti al portiere del Goteborg e poi schizza nell’angolino. Un prodigio a San Siro. Un gol indimenticabile, uno dei più belli della storia ultracentenaria del Milan.
Il 4-0 arriva 2 minuti dopo ed è frutto di un’azione tutta in velocità e tutta oranje: Marco scambia con Rijkaard, che viene atterrato in area. Ma la palla resta lì, van Basten si avventa come un falco, scarta Ravelli e insacca: 4-0! Giù il sipario su Milan-Goteborg. E giù il cappello per colui che poche settimane dopo vincerà a mani basse Pallone d’Oro e Fifa World Player. Un campione assoluto, capace di incantare qualunque tifoso, anche quello più scettico. E questa che abbiamo raccontato è solo una delle sue tante imprese. Andatevi a vedere e rivedere l’impresa nell’impresa: quella rovesciata del 3-0 che sta a significare talento allo stato puro. Perché di questo si tratta quando la fortuna non c’entra.