Non tutti i mali vengono per nuocere. E l’affondo a piedi uniti di Barbara Berlusconi sulla gestione societaria del Milan ha il merito di aver messo sotto i riflettori quel che, nella realtà, si consumava da tempo nelle stanze segrete di via Turati e di Arcore. Il fatto che non ci fosse totale sintonia su alcune scelte di fondo era chiaro da tanto tempo. Probabilmente da una data che Lady B. deve aver rimosso dalla mente quando parla di un Milan che “non ha speso poco, ma ha speso male” negli ultimi anni.
Il ricordo va al 12 gennaio 2012, la giornata del quasi passaggio di Carlos Tevez al Milan, contestuale alla quasi cessione di Alexandre Pato al Paris Saint-Germain. L’affare (alla lunga si può davvero parlare di affare) sfumò all’ultima curva per intercessione di Silvio Berlusconi. E’ stato sempre negato da più parti che quella trattativa saltò per “proteggere” l’amore tra il Papero e Barbara Berlusconi. Ma il sospetto è sempre stato forte, al punto che nessuno ha mai abboccato alla versione ufficiale.
Oggi è evidente a tutti che quello fu un caso di mala gestione. Aver lasciato Tevez a Manchester per tenersi Pato a Milano è stata una scelta che i fatti hanno bocciato prima di ogni parola. Anche le ultime di Barbara Berlusconi. Non a caso oggi l’argentino fa la differenza nella Juventus e il brasiliano è oggetto di feroci critiche da parte degli stessi tifosi del Corinthians. Galliani non condivise quella mossa, che avrebbe fruttato tanti soldini alle casse di via Turati e che forse avrebbe scongiurato uno dei due addii di Ibrahimovic e Thiago Silva. Oggi la figlia del Cavaliere sembra non condividere altre mosse. Quali? I tifosi apprezzerebbero senz’altro conoscere più a fondo il parere di Lady B. per abituarsi ad una nuova visione delle scelte societarie. Probabilmente la stessa Barbara strizzerebbe di più l’occhio alla “pancia rossonera” se palesasse meglio i suoi pensieri. Diversamente, il rischio è quello di scaraventarsi addosso un boomerang.