Ai Berlusconi proprio non è andato giù l’acquisto di Matri, in termini quasi solo economici. Ma anche a livello imprenditoriale: ci si è accontentati di un “prodotto” noto e fin troppo costoso, senza essere capaci di guardarsi attorno. Manca da tempo una rete di osservatori seri ed efficaci in Europa e nel Mondo. Barbara Berlusconi, e questo sembra essere davvero il primo “colpevole” a dover saltare clamorosamente, ha intenzione di dire addio ad Ariedo Braida, storico direttore sportivo del club, amico e braccio destro di Galliani. Al suo posto ci sarebbero tre papabili di tutto rispetto: Daniele Pradé, ds della Fiorentina (che si porterebbe dietro anche Eduardo Macia, manager spagnolo profondo conoscitore del calcio internazionale), Fabio Paratici, coordinatore dell’area tecnica della Juventus (che stima tantissimo Inzaghi e sarebbe il suo sponsor perfetto per la panchina, anche se Marotta non vuole perderlo), e Claudio Fenucci, ad della Roma (che dopo 15 anni di Lecce sta gestendo al meglio la parte finanziaria ed amministrativa dei giallorossi). Ma non è finita qui.
Lady B. vuole anche disfarsi del procuratore Mino Raiola, che non piace a pelle e non convince per come tiene i conti dei suoi assistiti (7 quelli che rappresenta nel Milan attuale), specie Balotelli. Soprattutto, sembra sempre più vicino un ritorno a “casa” di Paolo Maldini, corteggiato e spesso ad un passo dal PSG di Ancelotti ma sempre a disposizione per i rossoneri. Maldini aspetta la chiamata giusta, che presto arriverà: di sicuro non vuole avere un ruolo di semplice comparsa, probabilmente agirà come “ministro degli esteri”. Un ruolo di spicco, fondamentale per le idee di Barbara Berlusconi, che vuole mettere in atto una vera e propria trasformazione di marketing, mercato e valorizzazione dei giovani. Insomma, dalla gestione che ha portato il Milan in cima al mondo ad un’aria nuova, moderna, aperta, dinamica e più strutturata al suo interno. Ma Maldini esclude Galliani.
Le parole della figlia del presidente potrebbero diventare fatti concreti nei prossimi mesi e hanno colpito in maniera profonda la dirigenza del Milan, che non è più al sicuro. Possibile anche il rientro alla base di Demetrio Albertini, come collante tra società e Milanello dopo aver maturato grande competenza ed esperienza in questi anni come vice-presidente federale. Trema Galliani, che dovrà accettare perdite dolorose ed un vistoso depotenziamento, in caso contrario c’è un posto in Lega Calcio che lo aspetta. E poi c’è anche la questione allenatore, per il dopo-Allegri il favorito sembra essere Prandelli e non Mangia con il ruolo di traghettatore; Tassotti-Inzaghi insieme o Tassotti-Filippo Galli sono ipotesi remote ma non impossibili.
(Fonte: Gazzetta dello Sport, Corriere dello Sport e Tuttosport)
This post was last modified on 5 Novembre 2013 - 16:08