L’autore principale di tutto questo è Filippo Galli, direttore del settore giovanile del Milan che alla Giovio ha spiegato come è nata l’idea: “In un primo momento è stato un progetto di collaborazione con la facoltà di psicologia dell’Università Cattolica di Milano, poi successivamente è stato trasformato in qualcosa di innovativo nel mondo calcistico. Nessun club in Italia dispone di un team composto da psicologi. Riteniamo fondamentale l’aspetto mentale dei ragazzi“. Andrea Pecciarini, psicologo B, al suo secondo anni al Milan spiega quali sono i loro compiti: “Ci sono giocatori che sanno di aver bisogno di una cura mentale ma hanno paura di dirlo.Ogni volta cito l’esempio di atleti campioni assoluti come Federer, Jordan, Magic Johnson che fanno o hanno fatto della forza mentale uno dei loro punti di forza per rimanere ad alti livelli per così molto tempo. Molti giovani non si sentono all’altezza e hanno paura di fallire, così li chiamo prima della partita per cercare di infondere loro un po’ di coraggio”
Una realtà interessante, un processo formativo che spinge prima di tutto a formare degli uomini che sappiano affrontare la vita con la giusta determinazione e autostima perchè di tutti i bambini e ragazzi del settore giovanile, solo pochi trasformano la passione e il lavoro per cui bisogna anche insegnare loro che c’è dell’altro oltre al calcio e che il resto è altrettanto bello e stimolante come una partita. Una sfida che il Milan vuole vincere e cercare di esportare questa realtà in molte società italiane ed estere perchè per questi psicologi aiutare un ragazzo a reggere le pressioni mentali e a tirare fuori il meglio della sua personalità vale quanto uno scudetto e una Champions League.
This post was last modified on 18 Novembre 2013 - 19:02