Andrea Longoni è giornalista professionista dal 2010. Lavora dal 2006 nella redazione sportiva di Telelombardia e Antenna 3. Inviato a seguito del Milan a Milanello e sui campi, conduce la trasmissione QSVS ogni martedì sera. Da quest’anno collabora con SpazioMilan.it: è sua la firma dell’editoriale del venerdì.
Al Camp Nou il Milan accorcia le distanze e Barbara Berlusconi è impegnata al telefonino. Sul web l’ironia si spreca “Stava scrivendo su whatsApp, o forse navigava in Facebook”. Fatto sta che Lady B si accorge del gol soltanto grazie al vicino di posto che sta per esultare: tale Adriano Galliani. Un’istantanea, questa, che segna il passare del tempo. Da un lato il vecchio, per cui la partita è sacra, dall’altro il nuovo che avanza e vuole sempre più spazio, nonostante poi si faccia distrarre nel momento clou. Silvio Berlusconi sarà l’arbitro di questa sfida.
Concettualmente la figlia del Presidente ha ragione: serve una svolta, una sterzata netta nella gestione societaria del club. Una nuova filosofia, una pianificazione chiara e intoccabile. Ma pretendere di poter perseguire questo obiettivo da sola, forse è davvero troppo. Per il bene del Milan è auspicabile una sinergia tra i due ‘litigantii’, cioè mettere in pratica le idee di Barbara, grazie all’aiuto del dirigente più esperto, oltre che più competente.
Il tentativo di mediazione del patron rossonero andrà proprio in questa direzione. Riuscirà nel suo intento? E’ chiaro che la giovane figlia vuole prendere il possesso della cabina dei comandi, e diventare la donna più potente del calcio mondiale. Dovesse spuntarla lei, si profilerebbe un nuovo Milan: in estate fuori Galliani, dentro Maldini, fuori Allegri, dentro Seedorf. Nel caso invece avesse la meglio la mediazione presidenziale, ipotesi da non scartare a priori, Galliani rimarrebbe, ma con meno poteri a favore di Barbara, mentre per la panchina sarebbe in pole position Inzaghi.
Twitter: @AndreaLongoni5