Ecco chi è Michele Uva, uomo dei Berlusconi e… prossimo dg?

SILVIO E BARBARA BERLUSCONIE’ nato in una delle culle del patrimonio italiano. In quella Matera che ha fatto innamorare divi del cinema, dello sport e dello spettacolo di tutto il mondo. Ma soprattutto Michele Uva, classe 1964, è uno di quei manager che ha mangiato pane e sport fin da bambino. Non è un caso che ironicamente qualcuno l’abbia voluto definire “uno con le palle”, complimentandosi per i risultati raggiunti in diverse discipline sportive, tutte accumunate da una sfera ovale. Basti pensare che a soli 21 anni era già dirigente della Zinella Volley Bologna, squadra di pallavolo femminile. La passione e i buoni risultati l’hanno portato subito dopo alla Sisley Treviso, quindi un ritorno gradito tra i suoi “sassi” alla Pallavolo Femminile Matera. Proprio nella sua città, nei primi anni degli anni Novanta porta a casa dodici trofei, cinque dei quali in ambito europeo.

La parentesi nel volley, coronata dalla presidenza della Lega Pallavolo Serie A femminile, si conclude nel 1996, col passaggio al mondo del calcio, nel Parma. Sono gli anni di gloria per la squadra ducale. Quelli di Veron, Crespo, Balbo, Buffon, Thuram, Cannavaro, Boghossian. Anni in cui gli emiliani vincono Coppa Italia, Supercoppa Italiana e Coppa Uefa (a Mosca nel 2000). Arriva poi una parentesi alla Lazio, quindi consulenze strategiche in giro per il mondo, per i New York Metrostars e per i tedeschi della SPORT + MARKT AG.

Dal calcio al basket, tanto per non farsi mancare nulla. Con due anni da direttore generale, dal 2006 al 2008, alla Lottomatica Virtus Roma. Nel corso del tempo, però, la sua professionalità si mette al servizio degli organi di governo del pallone. A cominciare dalla consulenza col Ministero dello Sport sul tema dell’impiantistica, competenza per la quale è stato avvicinato da tantissime realtà, istituzionali e non. Quindi in Figc per la candidatura italiana, superata dalla Francia, per l’organizzazione degli Europei del 2016. Senza contare i ruoli nella Fifa e nell’Uefa, fino all’ultima posizione, quella di Direttore Generale della CONI Servizi Spa.

Naturale che una come Barbara Berlusconi possa aver fatto più di un pensiero su una figura del genere, capace di muoversi a 360 gradi: dalla gestione finanziaria al marketing, dalla comunicazione all’innovazione. Un profilo completo, insomma, che è andato vicinissimo alla presidenza della Lega Serie B, ai tempi della scissione dalla massima serie, e alla direzione del Torino di Urbano Cairo, presumibilmente indirizzato da Silvio Berlusconi. Chi lo conosce sa che è il tipo di manager che chiede e pretende deleghe piene, senza zone grigie. Con paletti ben fissati. Per poter partire e lavorare in serenità. A ritmi serrati per rinnovare il Milan. Proprio come ha in mente Lady B.

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