Ad oggi, senza accusare nessuno né spaventarsi, Matri in campo è un problema. Soprattutto, in questi giorni è stato l’oggetto del contendere societario. La polemica dirigenziale lanciata da Barbara Berlusconi, infatti, ha criticato Galliani ma in particolar modo si è concentrata sulla cattiva spesa fatta nel corso del mercato estivo. Quegli 11 milioni per Matri, per ora un affare della Juventus, sono stati eccessivi. Spesi male? Chissà, c’è ancora più di mezza stagione per riprendere a correre e segnare. Sicuramente il reparto offensivo non era necessario rinforzarlo, anche perché fino adesso lo si è solo affollato di più. C’erano difesa e centrocampo deboli, che commettendo gravi errori non sono stati sistemati. Matri però non può essere il capro espiatorio del momento negativo del Milan e delle idee rivoluzionarie di Lady B.. C’è un altro attaccante, suo compagno, la cui permanenza si sta rivelando un vero, forse il vero peso. Robinho.
Il brasiliano è rimasto dopo l’ennesimo stop della trattativa con il Santos. Problemi economici tra club ma anche giocatore, la cessione non è andata in porto nemmeno al terzo tentativo. Anima in pace e sorrisi, Binho è stata bravissimo a non far pesare il rammarico di non essere tornato a casa sua, ed El Shaarawy ne sta pagando le conseguenze. Sì perché quando è stato a disposizione quest’anno, pochissimo, Allegri ha spesso preferito il primo al Faraone, che ha perso spazio senza meritarlo. Robinho a Chievo se si limitava a fare il suo (come col Barcellona nella ripresa), centrare la porta da pochi passi, avrebbe dato al Milan una vittoria essenziale ed evitato all’allenatore toscano un altro giorno sulla graticola: le colpe non sono solo sue, ci mancherebbe, però seppur con un contratto al ribasso è proprio il numero 7 del Diavolo, visto quanto è stato schierato, la più grande delusione del presente.
This post was last modified on 12 Novembre 2013 - 21:07