Buona partita della Nazionale italiana, che a San Siro pareggia 1-1 contro la Germania nella prima amichevole di preparazione in vista dei Mondiali brasiliani del prossimo giugno. Parte molto bene la compagine di Prandelli, che mantiene il pallino del gioco e della pressione offensiva per i primi minuti. Ma poi, il gol inaspettato di Hummels su calcio d’angolo spezza le gambe agli azzurri, che cedono il campo ai Tedeschi.
Proprio nel miglior momento degli uomini di Löw, però, l’Italia pareggia, sempre su azione iniziata da calcio d’angolo, con una pregevole triangolazione Abate-Bonucci conclusa dal sinistro del terzino rossonero, che colpisce il palo interno ed entra. Si chiude, quindi, una frazione di gioco di ottimo livello, tutt’altro che amichevole, e con il risultato di parità che sembra il più giusto per quanto visto in campo.
Cala il ritmo nella ripresa, con le squadre più stanche, che badano più che altro a conservare il possesso palla. Buona fase dei ragazzi di Prandelli dopo l’ingresso di Candreva al posto di Osvaldo, ma è la Germania a rischiare il colpaccio a un secondo dalla fine, con il terzo legno della serata per i Tedeschi. Il risultato finale di parità appare, comunque, il più giusto.
Tre i rossoneri in campo dal primo minuto sui quattro convocati da Prandelli. Riposa solo Poli, che potrebbe essere della partita lunedì contro la Nigeria a Londra. Il migliore, e non solo per via dell’unico gol degli azzurri, è Abate, che, soprattutto nel primo tempo, è sempre propositivo in fase offensiva, imbeccato sempre splendidamente da Pirlo, e attento in fase di copertura. Di pregevole fattura la triangolazione con Bonucci che porta al gol del pareggio. Nel secondo tempo limita le sortite offensive, ma non abbassa la guardia in fase difensiva.
Discretamente bene anche Mario Balotelli, come al solito al centro e nel vivo di tutte le manovre di attacco dell’Italia. Prova diverse volte la conclusione ma non è fortunato. Bene, cosa molto più rara, in fase di non possesso, andando spesso in pressing sui portatori di palla tedeschi. Continua, invece, il momento di poca brillantezza di Riccardo Montolivo. Pochi i palloni toccati dal centrocampista rossonero rispetto al suo solito, poca corsa e diversi passaggi sbagliati. Si limita al solito compitino, che non può bastare soprattutto quando di fianco hai un gigante come Pirlo.