Zlatan Ibrahimovic fa sempre parlare di sé, anche fuori dal campo. Nelle scorse settimane aveva commosso il mondo calcistico e non, la storia del piccolo Hajrudin Kamenjas, un bimbo bosniaco di 8 anni malato di leucemia che come suo ultimo ‘desiderio’ aveva espresso quello di poter incontrare e conoscere il suo idolo Ibra.
Il bambino insieme a suo padre è volato a Parigi per assistere a un match del PSG (Ibra in quella gara non aveva giocato perchè infortunato) ma a fine gara non è avvenuto l’incontro tanto sperato. Ovviamente sul web e sugli organi di stampa si è scatenata una fortissima polemica nei confronti dell’asso svedese che non si è concesso neanche di fronte a un bambino. La realtà però è ben altra perché infatti il viaggio del piccolo Hajrudin è stato fatto all’insaputa sia del club parigino sia dello stesso giocatore. Il quotidiano di Sarajevo “Dnevni avaz” ha svelato il mistero spiegando che il tutto è stato architettato dall’attivista umanitaria Tehvida Thea Rekic, che con l’incontro voleva solamente un’occasione per fare pubblicità alla sua Ong. Un gesto che, se confermato, sarebbe spregevole da parte di una persona che dovrebbe essere dalla parte dei più sfortunati. Tra l’altro il viaggio del piccolo è stato organizzato senza nemmeno consultare i medici che lo avrebbero di certo sconsigliato.
Ibra probabilmente ora dirà al sua verità per difendere la sua persona. In campo ha sempre dato l’immagine del ‘bullo’ e dello sbruffone, ha sempre preferito i soldi alla maglia ma accusarlo di una cosa così grave senza prove è un atto squallido e infamante. Essere milionari non significa non avere un cuore e siamo sicuri che appena si saranno calmate le acque su questa vicenda lo svedese (che con i bambini ha un rapporto speciale, basti vedere le varie iniziative benefiche fatte a Malmo, sua città natale, per togliere i bambini dalla strada) incontrerà il piccolo Hajrudin, esaudendo così il suo sogno.