Situazione difficile quella che sulla panchina rossonera sta vivendo Max Allegri. Sempre al centro delle critiche da quando perse lo scudetto, per la prima volta, a favore della Juventus fino ad oggi. Nel mezzo la scorsa stagione, allo stesso modo travagliata. Più o meno in questo periodo, un anno fa, oltre ai pochi punti in campionato (due in più rispetto ai 12 attuali), sull’asse Milanello-Vismara si scatenava una vera e propria diatriba con protagonisti Filippo Inzaghi e il tecnico livornese. Si era raccontanto di una visita, inaspettata, di Allegri nel centro sportivo dove Pippo Allenava i suoi Allievi, da lì qualche parola di troppo tra i due.
Un caso che Galliani aveva ricomposto con una conferenza stampa a tre in via Turati. Tanti sorrisi e una fredda stretta di mano. Parte proprio da questo episodio Marco Giampaolo, ex allenatore di Siena, Brescia e Cagliari e così spiega il motivo per cui lui, da uomo tutto d’un pezzo, si sarebbe dimesso dalla panchina rossonera: “Sono cresciuto seguendo certi princìpi. Allegri è un amico, ma io dopo l’intervista con a fianco Inzaghi mi sarei dimesso“.
Stoccata poi, anche a Balotelli, simbolo di un calcio che sta perdendo la strada maestra: “Il calcio è cambiato in fretta, prima era un simbolo Maldini, poi Cassano e adesso Balotelli”.