A maggio appunto si voterà se affidare a Infront le chiavi della Serie A fino al 2021 oppure no. Galliani è a capo del partito del sì (insieme ad altri 12 presidenti della serie A) ma deve convincere la frangia più scettica, le altre “sette sorelle”, che comprendono anche la Juventus, l’Inter e la Roma e la Fiorentina che vorrebbero vendere i diritti ma solo per il prossimo triennio. La partita si giocherà sul filo di lana anche se l’opera di convincimento di Galliani sta dando i suoi frutti perchè i club dissidenti per paura che Mediaset si tiri indietro (la pay tv di Berlusconi infatti sta soffrendo molto la concorrenza a Sky sul calcio) potrebbero accettare i soldi di Infront subito. Quello che accadrà è ancora di difficile interpretazione, di certo c’è che Infront ha il coltello dalla parte del manico. La società che negozia con la Lega ha tra i suoi manager ex dirigenti Fininvest come marco Bogarelli, Andrea Locatelli e Riccardo Silva e anche Philippe Blatter, capogruppo di Infront Media &Sport e nipote di Joseph Blatter, monarca in sella alla FIFA dal 1998.
Galliani sta usando tutte le sue qualità manageriali per portare a termine quest’opera e non è detto che se dovesse essere scartato dal Milan non rimanga in questo mondo delle televisioni e dei diritti tv, ormai sempre più legato al calcio.
This post was last modified on 17 Novembre 2013 - 11:51