Archiviato l’ennesimo passo falso, stasera i rossoneri si apprestano a ospitare la Fiorentina di Vincenzo Montella. La partita si preannuncia difficile, incandescente e piena di tensione. I viola vengono a San Siro con il dente avvelenato, determinati a cancellare la sconfitta interna contro il Napoli e a vendicare l’epilogo della scorsa stagione. Il Milan, dal canto suo, è chiamato a mettere in circolo grinta e carattere per l’intero arco dell’incontro: non sono concesse altre battute d’arresto, bisogna tornare alla vittoria il prima possibile, per poi iniziare a risalire la classifica. Insomma, le motivazioni non devono mancare. La Fiorentina si schiera con un 3-5-2 che, in determinate situazioni, può trasformarsi in un 4-3-2-1: l’esterno sinistro di centrocampo dovrebbe infatti ripiegare con continuità, facendo scivolare un centrale nella posizione di terzino destro e il tornante di destra in quella di seconda punta. Ritmo, spinta sulle fasce, possesso palla e azioni manovrate mirate a mettere in luce il tasso tecnico dei singoli. Sono questi i cardini della filosofia di gioco della Fiorentina che, sin dalle prime battute, intende attaccare con decisione.
Punto di forza: Giuseppe Rossi.
E’ lui la punta di diamante della Viola. In possesso di rapidità, cambio di passo, esplosività, doti da contropiedista, abilità nell’uno contro uno e nel dribbling in spazi stretti, qualità balistiche, personalità, senso del gioco, inclinazione alla conclusione dalla distanza e all’azione personale, freddezza sotto porta e tiro potente e preciso, Pepito non assicura punti di riferimento agli avversari e svaria su tutto il fronte d’attacco, ricoprendo con successo sia la posizione di seconda punta sia quella di centravanti tuttofare. Al momento è uno degli attaccanti più forti- e in forma- della Serie A: riesce a trovare la via del gol con estrema facilità e, con i suoi movimenti senza palla, favorisce gli inserimenti e le giocate dei compagni. E’ sempre nel vivo del gioco: con la sua classe, sa creare superiorità numerica e occasioni da un momento all’altro. Per arginarlo, i nostri devono metterla sulla fisicità e mantenere alta la guardia: un minimo svarione della retroguardia o del centrocampo, con Rossi in agguato, può costare il gol. Attenzione.
Punto debole: mancanza di interdizione.
La linea mediana della Fiorentina presenta un limite strutturale: difetta di centrocampisti capaci di svolgere con efficacia e regolarità la fase di copertura. Certo, stasera rientra Ambrosini, chiamato a sostituire l’infortunato Pizarro. Ma non è detto che l’ex capitano rossonero si trovi in condizione. Già, la condizione. Per recuperare palloni, in determinate situazioni, non basta la fisicità. Molto importante è infatti il dinamismo. Dinamismo che Ambrosini, dal momento che Montella pretende una squadra arrembante sin dall’inizio della sfida, potrebbe smarrire presto. Stesso discorso vale per Borja Valero che, malgrado sia in possesso di tecnica e intelligenza tattica, non è un fulmine da guerra. Nemmeno Aquilani, bravo a impostare e a inserirsi, riesce a imporsi in fase di rottura. Ecco allora che, specie sul lungo andare, la Fiorentina potrebbe concedere spazi in mediana ed esporre la difesa ad azioni di rimessa.
Elemento chiave: Giuseppe Rossi.
Chi, se non lui, avrebbe potuto essere il fulcro del gioco della compagine gigliata? Con uno score di dieci gol su dodici presenze stagionali, Rossi è l’anima della Fiorentina, è l’unico vero portatore di concretezza e stabilità. Grazie a lui, anche gli altri membri del reparto avanzato possono rendere al di sopra delle aspettative. Grazie a lui, il gol e la giocata illuminante possono arrivare in qualsiasi istante. Questo è il suo momento d’oro. Ma il Milan non può permettersi di temerlo: affrontandolo con furore e concentrazione, i nostri mediani e i nostri centrali di difesa potrebbero metterlo in seria difficoltà.