UPDATE 17.30 – Doverosa precisazione: come ampiamente riportato da SpazioMilan.it, in condivisione con l’agente Giuseppe Riso e in risposta a stralci di quest’esclusiva riportati non proprio fedelmente, lo stesso Riso smentisce in maniera assoluta qualsiasi dissapore con Massimiliano Allegri sulla gestione di Bryan Cristante. Citando il nostro virgolettato: “Bryan merita più spazio, è apprezzato da Allegri ma manca qualche fatto“.
14.00 – Si chiama Marco Pinato, un’intera trafila nel Milan e da due anni nella Primavera: da sempre ha i colori rossoneri nel cuore. E’ uno dei leader della squadra e per Inzaghi è un fedelissimo. Nasce difensore, è mancino, ma ormai viene stabilmente schierato come mezz’ala; ha il contratto in scadenza nel 2015. Nei primi giorni del 2014 compirà 19 anni (è poco più “anziano” di Cristante), prima però c’è un 2013 da ricordare e ancora da scrivere fino in fondo. Chiedere al Celtic per credere, che con i suoi colpi, martedì scorso soprattutto, ha contribuito ad eliminare dalla UEFA Youth League (3 gol in 2 incontri), consegnando al Diavolo le chiavi della qualificazione. SpazioMilan.it ha voluto approfondire meglio carriera, caratteristiche ed ambizioni di questo giovane ragazzo intervistando in esclusiva il suo procuratore Giuseppe Riso (ag. FIFA), che ha sfruttato l’occasione anche per fare il punto su Cristante e Petagna.
Riso, Pinato è una delle promesse del momento: il Milan può stare tranquillo?
“Marco ha il Milan dentro. E’ un grande professionista, ha la testa da giocatore vero e lavora sempre seriamente. Ha grande gamba e tecnica, i rossoneri ci puntano molto“.
In Scozia tornava dopo un lungo infortunio (problema muscolare, ndr), ma il vizio del gol non ha mai riposato. Non male per un terzino…
“E’ vero, ha proprio l’istinto del gol nel DNA. Adesso ricopre una posizione più offensiva, ha le spalle più coperte ed ha più libertà e licenza di attaccare. In Champions si sta facendo notare non poco. Per lui è molto importante la figura del padre, che lavora come preparatore dei portieri nel settore giovanile rossonero ed ha un passato da calciatore: i suoi consigli lo faranno crescere nel migliore dei modi. Ma c’è una persona in particolare che va ringraziata…“.
Di chi si tratta?
“Filippo Inzaghi. Ha seguito tutte le fasi del suo recupero, gli ha parlato tantissimo prima che scendesse in campo contro il Celtic dandogli indicazioni precise. Marco lo ha seguito, sapeva che sarebbe entrato a partita in corso ed ha messo in pratica i consigli del Mister con ottimi risultati. Inzaghi sta facendo davvero un grande lavoro con Pinato, grazie al quale il fastidioso infortunio ha rappresentato un’occasione per diventare più forte“.
Per qualità e movimenti lo si può paragonare a Florenzi della Roma?
“Può essere, come a tutti i giocatori bravi negli inserimenti. Ma i paragoni lasciano sempre il tempo che trovano, lui deve rimanere tranquillo“.
Diversa, invece, la situazione di Cristante, fino ad ora pochissime volte in campo con la Prima Squadra: ve lo aspettavate?
“Sinceramente no. Sicuramente la situazione del Milan non l’ha aiutato e i dubbi della società lo hanno frenato, ma un giocatore quando è forte è forte“.
C’è qualcosa che non le sta piacendo?
“Troppe panchine non vanno bene. Bryan merita più spazio, è apprezzato da Allegri ma manca qualche fatto. Parliamo di uno, se non il primo, dei classe ’95 più forti d’Europa“.
Così l’ipotesi di un prestito a gennaio è sempre più possibile?
“Non lo escludo. Parleremo con la società e capiremo insieme quello che è meglio per tutti“.
In caso contrario sarebbe un anno perso?
“Assolutamente no. In estate ha preso parte alle amichevoli, ha esordito in Serie A col Chievo al posto di Kakà e ha segnato contro lo Young Boys. Senza dimenticare la prestazione a Barcellona con la Primavera. Di motivi per sorridere ce ne sono. Si aspettava più considerazione ma non è fermo, sta facendo comunque grossi passi in avanti“.
Infine Petagna, domenica scorsa su Twitter ha chiesto pubblicamente scusa per la brutta prestazione contro la Lazio. Gesto non da poco…
“Andrea ha grande cuore e non ha paura di niente, dagli errori si impara. L’ambiente gli piace e l’esperienza sta andando bene: è sempre a disposizione. E’ un attaccante con una struttura fisica impressionante“.
Ma non gli manca il Milan?
“Il Milan manca a tutti perché è il club più importante del mondo. E’ mancato a Shevchenko e Kakà e quindi manca anche a Petagna. Ma a volte fare esperienze altrove e uscire fuori da un certo contesto fa bene“.
(Foto in evidenza: AcMilan.com)
This post was last modified on 28 Novembre 2013 - 22:14