Iron Man è qui

de jong (spaziomilan)Lottatore, leone, pilastro, gladiatore. Le parole per descrivere Nigel De Jong ormai sono sempre le stesse e per una valida ragione. Il centrocampista olandese si sta facendo carico della mediana e di buona parte della difesa rossonera e ci si chiede se la sua energia sia infinita. Nella notte del Camp Nou, con un avversario difficile e un inizio in salita grazie anche all’aiuto arbitrale, l’instancabile De Jong non si lascia intimidire dagli avversari.

Dall’altra parte ci saranno pure stati Messi, Xavi, Iniesta e Neymar, ma niente e nessuno lo scompone. Il gioiellino tuffatore brasiliano cerca di stargli lontano il più possibile e fa bene, meglio vedersela con Zapata ed un ingenuo Abate piuttosto che giocare coi grandi. Perché De Jong ha questo, la grandezza che proviene dall’umiltà. In campo corre, si sacrifica e lotta a testa bassa. Non c’è spazio per gli individualismi, gioca per la squadra e fa di tutto per aiutare i compagni, come nell’anticipo al 36′ del secondo tempo su Messi. Dormita di Zapata, che si perde la posizione e la Pulce, ma per fortuna Nigel è attento. Si accorge dell’errore e della prateria che si sta aprendo davanti all’argentino e corre a metterci una pezza.

Le volte dove il n 34 rossonero gioca più da centrale che da centrocampista iniziano ad essere molte, ma sembra che riesca a fare il lavoro per due e a non risentirne. Nella sua continua battaglia in campo rimedia anche un’altra ammonizione, ma sono i rischi che si corrono se a combattere si è quasi soli. Dei 47 contrasti vinti dai rossoneri nel corso del match probabilmente 45 sono dell’olandese. Lui però non si lamenta. Non crea polemiche. Continua ad essere inamovibile dalla formazione di Allegri e continua a dare fiducia e speranza ad un Milan sempre più disperso e abbattuto.

Nigel cerca di essere da esempio per i compagni, purtroppo seguito da pochi, ma insieme a Kakà, Montolivo e a tratti Poli, cerca di non far piegare del tutto il Diavolo. Impresa quasi titanica. De Jong tuttavia non si lascia abbattere e ancora una volta lascia parlare il campo al posto suo e dallo stadio spagnolo si leva un sonoro applauso che è tutto per lui.

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