Minuto quarantasei: al rientro delle squadre dall’intervallo Birsa prende il posto dell’infortunato Muntari. L’incidenza dello sloveno sul match contro il Genoa? Nulla, anzi è clamoroso il gol divorato a due minuti dal termine, spedendo fuori di testa da due metri. Minuto settantatrè: esce il solito combattivo Andrea Poli ed Allegri tenta il tutto per tutto inserendo Robinho, che, come sua abitudine, fa suo il motto “tutto fumo e niente arrosto” non riuscendo a creare nemmeno il minimo lampo di calcio in grado di garantire al Milan la vittoria.
Allegri concluderà qui i suoi cambi, optando per non usare il terzo, non si sa per quale oscuro motivo, dato che, eccezion fatta per De Jong e Kakà, tutti gli altri elementi in campo meritavano ampiamente di uscire. E nel frattempo sono costretti ancora una volta a guardare tutto il match dalla panchina i due esponenti migliori della “linea verde” del Diavolo, Bryan Cristante e Riccardo Saponara. I due avevano mostrato un ottimo feeling col campo nella trasferta amichevole di Berna contro lo Young Boys, andando peraltro entrambi a segno con marcature di pregevole fattura; questo aveva fatto sperare molti supporters rossoneri che i due potessero disputare qualche scampolo di partita, in particolare per quanto riguarda il regista ex Primavera, data la squalifica di Montolivo. Ed invece mister Allegri ha preferito ancora una volta l’inguardabile Muntari, uno che deve evidentemente avere un credito nei confronti del tecnico livornese se continua ad essere in campo nonostante le sue prestazioni siano a dir poco sconcertanti.
Nel forcing finale, invece, il fosforo ed il talento di Ricky Saponara avrebbero potuto fare la differenza: magari in tandem con l’altro Ricky, Kakà, alle spalle delle due punte, si sarebbe riusciti a creare qualche pericolo in più alla porta di un Perin in versione SpiderMan. Ed invece si è deciso di perseverare con Robinho, ormai emblema di una svogliatezza che fa solo male al Milan ed ai suoi tifosi. Sarebbe stato bello se in conferenza stampa qualcuno avesse interrotto la solita predica “ottimistica” di Allegri e gli avesse chiesto: “Mister, come è possibile che i nostri giovani talenti non giocano nemmeno nell’emergenza più totale? E la linea young dove è andata a finire?“