L’eminenza grigia del mondo economico milanese. E non solo. Uno degli uomini più ascoltati da Silvio Berlusconi. E non solo. Insomma, un “tessitore” al pari di Gianni Letta. Con la sola differenza che, a differenza dello storico sottosegretario, lui si muove prevalentemente nei salotti della finanza. Soprattutto per risolvere grane.
Parliamo di Bruno Ermolli, manager di comprovata esperienza e capacità. E’ l’uomo dei “casi intricati”. Quelli in cui serve diplomazia e potere decisionale. Consigliere di Fininvest, Mondadori e Mediolanum, in passato è stato nel team di banche d’investimento come Jp Morgan. E ancora: è stato lui nel 2008 a mettere insieme la cordata imprenditoriale per evitare il fallimento di Alitalia. Così come ha avuto un ruolo fondamentale per portare Expo 2015 a Milano. Ergo: uno snodo di affari, relazioni e incarichi difficilmente replicabile.
Berlusconi gli deve la riorganizzazione della Standa, la crescita della figlia, “allevata” proprio dall’amico Bruno. Senza contare il ruolo di dominus svolto a Milano tra la Camera di Commercio e il Comune ai tempi di Gabriele Albertini e Letizia Moratti.
E’ stato così naturale che il Cavaliere abbia pensato ancora una volta a Ermolli nell’improbabile tentativo di riconciliare la situazione tra Adriano Galliani e Barbara Berlusconi. Anche ieri, nella serata più importante. Una mission impossible, presto ripiegata nella trattativa per la buonuscita da liquidare all’amministratore delegato rossonero in nome del nuovo corso. Una “patata bollente”, in linea col curriculum del super-consulente di Sua Emittenza.
This post was last modified on 30 Novembre 2013 - 16:21