Berlusconi chiama e rassicura Galliani, l’ad: “Fiducia in Allegri, ma valiamo di più. Balo rimane. Non commento le frasi di Barbara”

barbara berlusconiUPDATE (12.45) – Adriano Galliani, in Gazzetta in occasione della consegna del Premio Facchetti a Eric Abidal, è stato lapidario e non ha voluto commentare troppo le parole di Barbara Berlusconi: “Certamente ieri sera ho parlato con Berlusconi, ma non commento, non commento e non commento nulla. L’amministratore delegato è responsabile di tutto, anche del mercato, dei fatturati, de conti, dei costi. E’ il responsabile di un’intera azienda“.

Su Allegri: “Non è una settimana decisiva. Tutti gli allenatori dipendono dai risultati, se uno perde all’infinito non c’è allenatore che tenga. È un momento certamente difficile perchè non arrivano i risultati. Andiamo avanti sperando che le cose migliorino. Ci sono stati altri momenti difficili in 28 anni. Ci sono momenti buoni e meno buoni, lo sport è ciclico e quindi speriamo di fare meglio nel prosieguo della stagione. Ricordo che veniamo da un secondo e terzo posto e l’unica italiana sempre in Champions da molti anni. Il valore del Milan è molto superiore a quello attuale, è quello dimostrato negli ultimi anni, è quello che ci dà il ranking perché le squadre si misurano in base al ranking, abbiamo fatto la Champions 11 volte negli ultimi 12 anni e da cinque consecutivi, cosa che facciamo solo noi. Tornando ad Allegri, c’è fiducia nel tecnico“.

Su Balotelli: “E’ arrivato a febbraio l’anno scorso a fine mercato e se la memoria regge in 13 partite di campionato ha fatto 12 gol . Senza Balotelli non saremmo mai andati in Champions League. Dopo una stagione ottima, vediamo la seconda. Ammonizione? Certamente è un momento così, l’esperienza mi insegna che bisogna stare tranquilli, calmi e trarre i consuntivi a fine stagione. Non si traggono a novembre. Balotelli assolutamente incedibilissimo“.

 

12.00 – Nel tardo pomeriggio di ieri Barbara Berlusconi, Consigliere Incaricato con Delega ai Progetti Speciali del Milan, ha creato caos e polemiche dopo le dichiarazioni, mai smentite, nei confronti di Adriano Galliani e più in generale dell’azienda rossonera. Un cambio di filosofia e se necessario anche di gestione: questo nella sostanza il messaggio lanciato da Lady B.. Un cambio di filosofia ma non per forza di Galliani: questo, invece, il tentativo tardivo della figlia per provare a ritrattare una tesi che ormai era già sulla bocca di tutti. Un’accusa che ovviamente ha fatto il giro della rete, dei giornali e anche del mondo.

Soprattutto Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera stamane hanno provato a ricostruire la serata vista dalla parte di Galliani, l’oggetto della discordia in casa Berlusconi. Secondo la rosea c’è stata una importante telefonata tra l’ad e Silvio Berlusconi, che lo ha difeso e rassicurato, così raccontano, senza però entrare nel merito delle dichiarazioni (gesto assolutamente da non sottovalutare). Galliani, preso d’assalto dalla stampa, si aspettava un intervento ufficiale da parte del presidente, che però non c’è mai stato. Il rapporto tra i due, dunque, rimane saldo ma meno, molto meno di prima. Perché Berlusconi così facendo sembra condividere il pensiero di Barbara, a costo di sacrificare Galliani (che non pensa minimamente alle dimissioni). Anche se al momento l’ipotesi di un addio è remota: in ogni caso verrà discussa ad aprile 2014, quando è prevista l’assemblea degli azionisti.

5 mesi dove il Milan, inteso come squadra, ha il dovere di risalire, pensando a risolvere problemi più veri, reali ed imminenti prima di pensare alla società. Anche se Repubblica.it prova guà ad immaginare il nuovo Milan, scrivendo così: “I nomi più gettonati al posto di Galliani sono due (tre con quello di Clarence Seedorf possibile nuovo allenatore): Claudio Fenucci, attuale amministratore delegato della Roma, che si occuperebbe della parte finanziaria e amministrativa, in scadenza di contratto con il club giallorosso proprio a giugno. E Paolo Maldini, candidato alla figura di direttore sportivo. La bandiera più vincente nella storia del Milan, rimasto fuori dalla società dal momento del suo addio al calcio nel maggio 2009. Una ferita per molti tifosi rossoneri che potrebbe essere sanata presto con benefici effetti di immagine in tutto il mondo, considerata la stima della quale Maldini gode ovunque. Uno dei compiti del possibile nuovo corso sarebbe anche quello di costruire un maggiore coordinamento di un’attività decisiva in una fase nella quale le risorse economiche scarseggiano: l’individuazione delle migliori promesse a livello mondiale. Al Milan manca una figura di coordinamento specifica per il mercato internazionale da quando Riccardo Pecini è diventato ds del Monaco nell’estate 2012. Non a caso, questo è un punto che è stato toccato dalle osservazioni di Barbara Berlusconi“. Si preannunciano giorni intensi e all’orizzonte cambi epocali.

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