All’esordio contro il Barcellona nel settembre 2011, Allegri guidò la squadra in maniera egregia tanto da raccogliere gli applausi del pubblico pagante. Bastarono due fiammate per domare uno scatenato avversario: la prima di Pato dopo soli venticinque secondi. Un lampo a bruciare la difesa blaugrana, fredda e impreparata contro la velocità del Papero. Gli spagnoli non demordono però e pareggiano i conti con Pedro Rodriguez, prima di passare sul 2-1 con David Villa. Inaspettata come la rete del vantaggio è la rete del definitivo pareggio con Thiago Silva ad approfittare del calcio d’angolo battuto magistralmente da Clarence Seedorf. L’unico reduce di quella partita che domani avrà qualche chance di giocare sarà Abate, mentre sarà difficile veder dal primo minuto giocatori come Nocerino, Amelia ed Emanuelson. Gli altri reduci, out per infortunio, sono Abbiati e Bonera. La formazione schierata dal toscano in quell’occasione era diversa sia negli interpreti che nel modulo; con l’assenza di Ibrahimovic, Allegri fu costretto ad utilizzare Cassano, Pato e Boateng e giocare con un 4-3-3 puro, quella fu la mossa vincente.
Se nei gironi, il Barcellona graziò il Milan, ad aprile 2012 nei quarti di finale non ci pensò due volte a rendere inoffensiva la manovra rossonera. Con in campo Ibrahimovic, Allegri ha preferito il 4-3-2-1 ad un rodato 4-3-3. Risultato del cambio? Barcellona-Milan 3-1: netta vittoria blaugrana con doppietta su rigore di Messi e la rete di Iniesta, inutile il goal della bandiera di Nocerino. Il pareggio dell’andata a San Siro non ha permesso ai rossoneri di passare il turno e accedere alla semifinale di Champions League. Ma era un Milan comunque diverso dall’attuale, Allegri avrebbe portato quella squadra a lottare con la Juventus per vincere lo scudetto. I rossoneri alla fine arrivarono dietro ai bianconeri, rimanendo anche in testa al campionato di Serie A per diverse giornate. Alla fine di quella stagione, bandiere storiche come Gattuso, Nesta, Inzaghi e Zambrotta decisero che la loro avventura a Milano poteva considerarsi conclusa. Da quel momento, al Milan è cambiato qualcosa.
L’ultima sfida in casa del Barça risale al marzo del 2013 e fu una completa disfatta per i rossoneri. L’incontro finì per 4-0, dopo una convincente vittoria del Milan nella gara d’andata. I rossoneri vinsero per 2-0 grazie alle marcature di Boateng e Muntari. L’illusione di poter passare ai quarti è durata solo cinque minuti, quando Messi porta in vantaggio i blaugrana tra lo stupore del pubblico. Quaranta minuti di continuo assedio prima dell’occasione che potrebbe cambiare il volto della partita, Niang a tu per tu col portiere calcia sul palo. Goal sbagliato-goal subito, Messi allo scadere trova il goal del 2-0 che pareggia i contri con la gara d’andata. La rete subita prima dello scadere destabilizza i rossoneri che nella ripresa soccombono sotto il gioco dei catalani che si portano prima sul 3-0 con David Villa e poi chiudono definitivamente l’incontro con Jordi Alba. I lanci lunghi del Milan nulla hanno potuto contro il Tiki Taka del Barcellona, i rossoneri timorosi non sono riusciti neanche ad uscire dalla propria metà campo. Un brutto Milan che a tratti ricorda molto il Milan attuale, senza carattere e senza idee.
Se i presupposti sono questi, sarà molto dura. La parabola di Allegri è in caduta libera, domani sera riuscirà ad invertire la tendenza? Ce lo auguriamo, ora la parola passa al campo.
This post was last modified on 5 Novembre 2013 - 14:07