Laura, partiamo dalle questioni societarie: chi la spunterà?
“Non credo che sia il caso dire che abbia vinto Barbara Berlusconi piuttosto che Adriano Galliani. Non sono sicura che i giochi siano fatti. Ancor meno che ad aprile assisteremo ad una rivoluzione totale. Ci saranno cambiamenti, ma tutto sarà fatto con molta dolcezza e nello stile del Milan. Quello che forse è un po’ mancato negli ultimi tempi”.
Però la strada sembra segnata…
“Sicuramente arriverà una ventata di aria nuova, ma il mix vincente potrebbe essere proprio dato dalla novità legata alla tradizione. Non è assolutamente detto che Galliani venga accantonato”.
Passiamo ad Allegri, quanto resisterà?
“Sono preoccupata di fronte all’atteggiamento della squadra vista in campo a Verona. L’allarme sta tutto nel vedere una formazione che ormai dà per scontato l’addio dell’allenatore e mette in campo un gioco piatto. Manca l’ambizione, tutti credono ormai di aver perso qualsiasi obiettivo in campionato”.
E in Champions?
“Lì bisogna considerare i benefici d’immagini e quelli economici. E’ fondamentale qualificarsi agli ottavi e credo che il Milan possa farcela”.
Quanto è stato vicino l’esonero dell’allenatore?
“Sicuramente ha prevalso una linea: cambiare tecnico e affrontare la gara di Glasgow contro il Celtic con una nuova guida sarebbe stato troppo rischioso. Allegri dovrà portare a casa la qualificazione e se in campionato non dovesse arrivare la svolta, allora potrebbe arrivare un nuovo allenatore”.
Chi?
“Inzaghi è un predestinato. E sarebbe messo in condizione di crescere”.
Allegri a Verona ha paragonato i giornalisti a qualcosa di peggio di un funerale. Tu eri lì, come l’hai presa?
“Gli ho detto che non capivo il suo ottimismo dopo aver pareggiato con l’ultima in classifica. Lui mi ha risposto che magari il Milan avrebbe vinto col Genoa o con la Roma, aggiungendo che a Livorno sono tutti abituati a non prendersi sempre sul serio”.
E tu?
“Devo aver fatto una faccia un po’ perplessa, perchè mi ha risposto che i giornalisti non devono fare i permalosi. Ma lui è così e sono certo che ci stia mettendo tutto, ma non può entrare nella testa dei giocatori”.
Credi che contro gli Young Boys si rischierà una figuraccia stile-Caen?
“Spero di no per i giocatori. Mi auguro che la gara venga sfruttata al meglio da chi finora ha giocato meno. Ci sono quattro elementi sui quali proverei a puntare tutto per risalire la china”.
Quali?
“Conterei su Kakà, che è ammirevole per quel che fa in campo. Poi farei leva sull’orgoglio di Balotelli che si stuferà di prendere sempre brutti voti nelle pagelle. Quindi El Shaarawy, che non vorrà mollare la Nazionale in vista del Mondiale, e Montolivo. Allegri potrà uscire dalla crisi facendo leva su quest’asse”.
This post was last modified on 14 Novembre 2013 - 12:45