Fermo immobile, ma confermato

Tira aria pesantissima in casa Milan, la squadra non sa più vincere e i tifosi sono letteralmente esplosi e dopo la contestazione all’interno dello stadio sono passati ad aspettare i giocatori fuori da San Siro con intenzioni tutt’altro che amichevoli.

Tutti contestati, nessuno escluso, società, giocatori e ovviamente anche Massimiliano Allegri, ormai un walking dead mister che più passano le partite senza vincere e più è vicino alla fine della sua avventura rossonera. Uno striscione di ieri recitava: “Mister, per come gioca la squadra c’è poco da stare Allegri!”. Anche ieri il gioco non si è visto, il Milan ha creato parecchie palle gol contro un Genoa in 10 uomini, ma più con cross e lanci buttati in area alla disperata che con vere e proprie manovre avvolgenti. Allegri ci ha anche messo del suo nella ripresa quando la squadra doveva trovare la rete del 2-1. Gli uomini a centrocampo erano contati e il tecnico è voluto partire con Poli, De Jong e Muntari, ha voluto puntare sui ‘tre’ titolari in assenza di Montolivo, una scelta condivisibile vista la delicatezza della gara. Prima dell’intervallo però Muntari si è fatto male e a fine primo tempo è rimasto negli spogliatoi; ed è qui che in molti contestano la scelta di Allegri che invece di dare una chance importante, e meritata, a uno tra Saponara e Cristante ha voluto inserire Birsa nel ruolo inedito di mezz’ala. Con un avversario in inferiorità numerica si doveva e poteva anche osare di più e passare al 4-2-3-1 più rischioso ma più adatto agli uomini in campo. Robinho aveva fatto molto bene in Nazionale, era galvanizzato dalla convocazione e con la sua velocità e la sua tecnica poteva impensierire la retroguardia rossoblu, tutta a protezione della porta. Il brasiliano è entrato troppo tardi e non è riuscito a incidere e anche lo stesso Birsa relegato in mezzo al campo ha evidenziato tutta la confusione che regna nelle idee del mister.

Probabilmente uno tra Saponara e Cristante sarebbe stato più adatto e avrebbero dato alla manovra più qualità e più alternative di gioco. Così non è stato e addirittura Allegri non ha neanche utilizzato tutti e tre i cambi, sintomo di una grande confusione tattica e di una pochissima fiducia in alcuni elementi della rosa.  Ovviamente le colpe non sono tutte da attribuire al tecnico ma anche lui in questa stagione ha commesso molti errori: il gioco inesistente, i cambi tardivi e una lettura sbagliata dell’andamento delle partite sono quelli che i tifosi gli rinfacciano maggiormente. La società per il momento è ferma sulla decisione di non cambiare allenatore anche se, continuando così, le sue possibilità di rimanere sulla panchina rossonera fino a giugno si stanno riducendo sempre di più.

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