BIRSA, VALTER – Da Genoa a Torino, dove non ha lasciato il segno. Arriva al Milan (in cambio di Antonini) accolto dallo scetticismo, pagato 0 e con un contratto triennale. Esordisce nel Milan il 14 settembre, proprio contro il Torino (2 a 2). Nello stesso mese, il 28, mette a segno la prima decisiva rete in rossonero con la Sampdoria: un “colpo da biliardo” con il suo sinistro che da solo vale la vittoria. Il 19 ottobre, ancora a San Siro, arriva il secondo sigillo, che anche in questo caso basta per piegare l’Udinese. Senza Birsa il Diavolo avrebbe sei punti in meno in classifica ed occuperebbe la 19esima posizione su 20. In piena zona retrocessione. Lo sloveno si è inserito al meglio ed in silenzio e sta rappresentando una gradita sorpresa, soprattutto un valore aggiunto: non una semplice comparsa ma anzi adatto a stare, forse rimanere, nella rosa.
COPPOLA, FERDINANDO – Il ritorno numero 4, dopo essere passato senza disturbare nel 2006, nel 2010 e nel 2012-2013 (poi trascorso al Torino). Coppola è servito per tamponare momentaneamente l’assenza per infortunio di Gabriel, ma a fine stagione (anche prima) verrà nuovamente girato almeno in prestito. Professionista serio e compagno esperto, a Milanello ha dato comunque il suo contributo ai più giovani. Una comparsa senza impegno, che ha preso parte all’amichevole di Berna compiendo un miracolo.
KAKA’, RICARDO IZECSON DOS SANTOS LEITE – Il colpo del mercato, il botto finale. Il ritorno a casa. Galliani è riuscito nel miracolo: riportare a casa il brasiliano spendendo poco o nulla, se non per l’ingaggio (4 milioni), dopo averlo venduto al Real Madrid per 67,2 milioni 4 anni fa. Kakà ha ritrovato il sorriso e ha convinto, in campo, anche chi non vedeva di buon grado il suo rientro alla base. Leader, campione, esempio. Trascinatore e bandiera del Milan del presente, dopo esserlo stato in passato: illuminante contro il Barcellona, magico con la Lazio. Trequartista vero, ancora un lusso per la nostra Serie A.
MATRI, ALESSANDRO – Lo ha voluto Allegri, ma per il Milan non rappresentava una vera necessità. Ben 11 milioni consegnati nelle casse della Juventus, che fino ad ora sta facendo un affare. Matri appare disarmato, lento e spesso spaesato, chiede assist e palloni giocabili ed in cambio riceve difficili lanci lunghi. La attenuanti ci sono, ma le colpe le superano. 13 partite giocate: 1 gol. Al momento è una vera delusione, una delle più grandi dell’intero campionato.
POLI, ANDREA – 3 milioni per la comproprietà con la Sampdoria, quasi 1000 minuti, tra campionato e Champions, con il Milan. Poli si sta dimostrando grande e da grande squadra. Prestazioni di personalità e coraggio, fino ad ora impreziosite da due gol contro Verona all’esordio e Bologna, che però non sono bastati per evitare due sconfitte. Elemento chiave del centrocampo, Allegri lo ha dosato (troppo) ma non ne ha mai fatto meno. Con la maglia rossonera Andrea è riuscito a riconquistare anche un posto in Nazionale: il Mondiale 2014 in Brasile, se continuerà così, è una possibilità più che concreta.
SAPONARA, RICCARDO – La stoffa del possibile fuoriclasse, ma una struttura fisica ancora fragile. Saponara è stato il primo arrivo in ordine di tempo, prenotato a gennaio ed approdato a Milano 6 mesi più tardi, dopo un’esperienza positiva e proficua con l’Empoli. L’infortunio accusato in Under-21 lo ha privato del fondamentale ritiro con la squadra, vissuto sempre con distacco senza mai giocare, poi altri piccoli acciacchi ne hanno rimandato il debutto: 27 ottobre 2013, Parma-Milan. Qualità e piedi rari da temprare, anche a livello mentale. Ricky chiede e merita spazio e contro lo Young Boys ha costruito e festeggiato la prima gioia rossonera.
SILVESTRE, MATIAS – L’Inter lo ha scaricato dopo una pessima annata, il Milan ha corso il rischio. Che al momento non sta pagando. Poche apparizioni ma due problemi: intervento chirurgico di meniscectomia parziale in artroscopia al ginocchio destro dopo Chiasso, lesione muscolare al muscolo soleo della gamba destra dopo Parma (dove ha realizzato il momentaneo 2 a 2). L’argentino, in prestito, tra sfortuna a limiti, non sta rendendo al meglio ed è chiamato ad’importante accelerazione se vorrà sperare nel riscatto.
VERGARA, JHERSON – Un investimento in prospettiva, rischioso ma giustamente anticipato. Il difensore colombiano, arrivato lo scorso luglio dall’Universitario Popayan, squadra di Serie B in Colombia, sta crescendo lontano dal terreno di gioco. Qualche breve e poco convincente apparizione in estate e poi tanto lavoro lontano dai riflettori. Arriverà il suo momento, ma è ancora presto. Un pregevole Mondiale Under-20 disputato da protagonista ed una carriera ancora da scrivere: Vergara proverà a farlo in rossonero.
This post was last modified on 19 Novembre 2013 - 22:09