E ancora: “Ai nostri tempi si insegnava prima a uomo poi si passava alla zona e per me è stato più facile. Ma in area se un difensore sta a un metro e mezzo dall’avversario questo segna, se gli stai mezzo metro più avanti gli impedisci di calciare o su un cross basta che lo tocchi leggermente e lui colpisce male – ha spiegato Vierchowod – Il problema si evidenzia soprattutto sui calci piazzati: un centrocampista o una punta come fa a insegnare a un difensore come lo deve marcare? Non ho mai visto nessuno che me lo dicesse.” L’arrivo di Rami potrebbe essere d’aiuto, ma secondo lo Zar è importante riuscire ad imparare dai propri errori e per adesso non sembra che il Milan ci stia riuscendo. Per Vierchowod tuttavia la difesa non è il punto debole solo dei rossoneri, ma di molte squadre odierne. “Una volta vedevi un attaccante fare 15 gol e dicevi ‘caspita che forte’. Ora guardi la classifica cannonieri e più di uno arriva a 20 reti stagionali. È evidente che viene trascurata la fase difensiva”. Il successo di molti attaccanti sarebbe quindi da attribuire alle scarse capacità dei reparti arretrati italiani, sempre più improntati sulla forza fisica e meno sulla tecnica.
“Nel calcio di oggi si è persa la qualità, ce n’è davvero poca. I giocatori la mettono più nel look con creste e tatuaggi. Allora la personalità si esprimeva in altro modo”. E come si dice: ogni riferimento a persone o giocatori è puramente casuale?
This post was last modified on 14 Ottobre 2013 - 18:42