Senza De Jong, Milan senz’anima

De Jong Milan-Cagliari (spaziomilan)Quasi due mesi interi di presenza fissa nel centrocampo rossonero, unica ed essenziale. De Jong si è ripreso il Milan con gli interessi, in ritardo visto il grave infortunio di dicembre 2012 (rottura del tendine d’Achille) ma recuperando in fretta il tempo perso. Con impegno e sacrificio, prima a Milanello e poi a San Siro, senza mai perdere contatto con il gruppo. Mesi di straordinari e sofferenza, costretto solo ad osservare la Champions conquistata dalla squadra un anno fa, senza poter incidere direttamente. Una mancanza enorme per il mastino Nigel.

In estate la ripresa della condizione ideale, poi le crescenti prestazioni, mai sotto la sufficienza, con quel biglietto da visita al “Mestalla” contro il Valencia nella Guinness Cup davvero niente male: destro all’incrocio per il 2 a 0 rossonero (2 a 1 il finale) e primo graffio con il Diavolo. Da Torino a Torino, la sua città “maledetta”: sempre in campo, Champions compresa, sempre leader, anima e polmoni. Da inizio stagione l’unico incontro che De Jong non ha giocato (panchina) è stato contro il Verona nell’esordio di campionato: assenza che ha prodotto un pesante e meritato ko. Adesso mancherà per squalifica anche contro l’Udinese (sabato alle 20.45), per colpa di un fallo, punito troppo severamente, commesso su Tevez, solo sfiorato.

E la mediana prova a correre ai ripari. Arretrerà Montolivo che ritorna nella sua posizione ideale, al suo fianco presumibilmente Muntari e Poli. A livello numerico, dunque, nessun problema, ma il vuoto si crea eccome se si pensa a ciò che l’olandese ha costruito quasi da solo e lasciato in eredità. Filtro consistente ed elemento di raccordo per la difesa, un vuoto al momento quasi impossibile da colmare. Potrà bastare il capitano? Sì, ma solo se la qualità sarà anche abbinata alla velocità. Per la quantità, invece, si dovrà fare a meno di De Jong: impresa titanica.

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