Come fare? “Dobbiamo ripartire dalla scuola, dai bambini: dobbiamo superare le gerarchie del colore della pelle, dobbiamo aprire gli occhi. Anche semplicemente il mio poster attaccato al muro nelle stanze dei piccoli ha contribuito a cambiare il pensiero dei bambini italiani. Penso che questo sia l’unico modo per avere un mondo pacifico domani”.
E il calcio? “Eppure, credo che il calcio non faccia parte di un altro mondo: è solo lo specchio della società. Il razzismo più pericoloso, però, è quello che si sviluppa al di fuori degli stadi, quello che non vuole che le cose cambino. Il razzismo è tenere le cose come prima”.
Sull’omosessualità poi: “Sono nato in Guadalupa: quando c’era un omosessuale addirittura ci si stupiva. L’omosessualità va accettata, ci sono tanti giovani che si ammazzano per questo: non è giusto”.
This post was last modified on 9 Ottobre 2013 - 18:52