Sì perché senza De Sciglio poche sono state le occasioni in cui i vari Abate, Zaccardo, Constant ed Emanuelson hanno convinto fino in fondo. Corsa affannosa, imprecisione e da rivedere in copertura. Soprattutto, quasi mai un assist per gli attaccanti. L’unico quello di Abate nell’andata dei playoff Champions contro il PSV, quando pescò perfettamente El Shaarawy di testa per l’1 a 0 Milan (1 a 1 il finale). Da lì in poi il vuoto. Qualche giocata preziosa di Robinho, diverse invenzioni di Balotelli e la caparbietà di Muntari hanno fatto il resto. Ma se la spinta dei terzini non porta praticamente mai benefici è un problema, un grande squadra dovrebbe interrogarsi sul perché e lavorare di conseguenza. Manca un’arma che nel calcio moderno non può più mancare.
Basterebbe dire che manca De Sciglio, davvero capace di proiettarsi in attacco con lucidità e servire in area palloni invitanti e precisi, dosati e pronti per l’uso. Ma da solo non basta. Lo scatto di Abate dovrà trovare più senso, i muscoli di Constant un po’ di classe, i piedi di Emanuelson convinzione. Per voltare pagina non servono necessariamente grandi stravolgimenti, ma studiare e correggere i piccoli dettagli. E’ ora.
This post was last modified on 9 Ottobre 2013 - 18:50