Era l’inizio di giugno, quando, tornando da Gubbio per le finali scudetto (dove il Milan aveva perso nella semifinale contro l’Atalanta), lo incontravamo in un autogrill vicino a Milano. Gentile e disponibile, come sempre era successo anche al Vismara, quella che per diverso tempo รจ stata la sua casa, Aldo Dolcetti ci aveva concesso, in esclusiva, una bella intervista dove parlava dell’anno trascorso ma anche del futuro, non piรน sulla panchina ma in un ruolo diverso: “Sarรณ coordinatore dellโarea tecnica del settore giovanile del Milan. Curerรฒ i rapporti con i diversi allenatori di Prima Squadra, Primavera, Allievi e Giovanissimi in particolare”.
Il suo lavoro (che lui stesso aveva definito “senza giacca e cravatta, teorico e pratico sul campo”) รจ soltanto all’inizio. Ai primi di ottobre c’รจ stato il primo confronto stagionale di gruppo con Dolcetti “in cattedra” insieme a Galliani, Allegri, Braida e Filippo Galli. Un progetto che conta, quello del Milan e del suo settore giovanile. Un ruolo importante per l’ex Mister della Primavera che ha saputo cambiare in corsa, per cercare stimoli diversi.
E il futuro del Milan passa anche da idee e saggezza di “dolcettiana” memoria. Oggi, sono 47 anni gli anni e sinceri gli auguri da parte di tutta la redazione di SpazioMilan.it. Con la consapevolezza che il suo ruolo sarร sempre piรน fondamenatale anche negli anni a venire e, speriamo, ricco di successi.