In estate, quando si decise di aggregarlo ufficialmente e in maniera definitva alla prima squadra, qualcuno lamentava il rischio che il ragazzo si potesse perdere per il poco minutaggio al quale sarebbe andato incontro. E in verità non è che abbia avuto tutti i torti, anche se la classe Bryan Cristante ha dimostrato di non averla ancora smarrita. E menomale. Il giovane 18enne, nella gara di Youth League contro i pari età dal Barcellona, è stato prestato alla Primavera di Inzaghi date le assenze dei classe ’96 (al Mondiale di categoria, ndr) e per l’importanza dell’impegno.
Inzaghi lo ha fatto agire in due diverse posizione del centrocampo. Mentre l’anno scorso, con Dolcetti in panchina, lo avevamo apprezzato davanti alla difesa come regista basso, contro gli spagnoli nel primo tempo il classe ’95 è stato schierato mezz’ala destra. Un ruolo che, forse, viste le caratteristiche tecniche del giocatore, ne limita il raggio d’azione: alle grandi doti di calcio sono prevalse la corsa e i polmoni, essenziali per contrastare il centrocampo blaugrana. Poi, nella ripresa, la svolta: spostato più vicino alla porta, in un inedito ruolo di trequartista, Cristante ha preso in mano la squadra andando anche a segnare il gol del momentaneo 2-3. Un secondo tempo sugli scudi, che ha ribadito il concetto: Cristante ha le potenzialità per poter esplodere, ma deve giocare.
Allegri in estate aveva concessa moltissime occasioni al giovane rossonero per mettersi in mostra, e lui non aveva affatto sfigurato. Poi un inizio di campionato difficile, la preferenza dell’esperenza alla voglia di esplodere di un giovane e Cristante non ha ancora trovato la sua prima, grande, seria opportunità. Tempo al tempo, senza fretta: Cristante si farà.
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