Fa parte di quella categoria di acquisti che alimentano dubbi e sarcasmo gratuito, che incarnano un “made in Italy” modesto ma secondo i più addirittura mediocre. E invece Andrea Poli, in questo inizio di stagione, sta facendo ricredere tutti: gli scettici (quelli che, se non ti chiami Messi e Ronaldo non vali niente), i frustrati (ancora orfani di Ibra, del miglior Kakà, di Shevchenko e via dicendo) e i delusi (per l’ennesima campagna acquisti sottotono del Milan). Se in questo inizio poco incoraggiante di stagione c’è poco da salvare, in quel “poco” c’è sicuramente lui, ex sampdoriano ma, da quanto dice, rossonero da sempre.
7 presenze e 2 gol (con Verona e Bologna) per lui, e prestazioni sempre sopra la media. Piedi buoni, corsa e tanta determinazione hanno caratterizzato questi suoi primi mesi al Milan, tanto da aver conquistato e sorpreso i tifosi rossoneri e tutto l’ambiente. Anche davanti alle telecamere si è mostrato sempre rigoroso e preciso, dimostrandosi un professionista serio e affidabile.
Se n’è accorto anche Cesare Prandelli, che ha voluto premiarlo con la convocazione per le prossime due partite della Nazionale. Poli ha avuto molte occasioni per mettersi in mostra (anche se Allegri avrebbe potuto sfruttarlo di più) e le ha ottimizzate tutte: tra gol, corsa e impatto sulla gara, il bilancio della sua esperienza rossonera al momento è molto più che positivo.